lunedì 6 dicembre 2021

Il mio mestiere

Mi serve una capacità di giudizio notevole, ne sono consapevole e non sono modesto a pensarlo. La modestia è per i deboli, per chi non ha autostima, io so quanto valgo. Devo decidere in pochi secondi le sorti di chi mi arriva davanti, se prestargli attenzione e dargli fiducia oppure se ignorarlo e lasciarlo ai miei collaboratori, che decideranno senza che me ne importi più nulla. Raramente ho commesso errori, li ricordo tutti, ma nessuno di loro può tornare per farmelo notare, è sparito nel nulla. Ho sempre ragione e non conviene a nessuno mettersi di traverso sul mio cammino, verrebbe travolto.

Non è stato facile occupare il posto che ora mi spetta, ho dovuto imparare da chi ci stava prima di me e quando è venuto il momento adatto, ho agito. Ora nessuno ricorda più chi ci fosse.

Non sono Dio ma devo rispondere a pochi sopra di me. La mia coscienza si adatta e si uniforma. Non mi serve usare la forza, ho chi lo fa per me. Dove non voglio che cresca nulla faccio spargere sale.

Non ho necessità del dubbio, trovo dispersivo il confronto, la fede non fa per me e la scienza è imperfetta. Basto a me stesso. Agli altri basto io.

Ho letto con attenzione e avrei due sole domande: che mestiere fai e cos’hai bevuto oggi?

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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