mercoledì 22 dicembre 2021

Muschio e non molto altro

Muschio, ceppi, sassi, legnetti, uno specchio, alcune casette in sughero e poche statuine in cartapesta o terracotta. Era così che lo facevo nel sottoscala e dove i gatti di casa trovavano comodo andare a sdraiarsi. Di notte ovviamente si animava, le luci si accendevano e ognuno riprendeva il lavoro interrotto durante il giorno. Il pastore portava a pascolare le sue quattro pecore, il ciabattino usava il martello per sistemare le scarpe e la pescivendola offriva la sua merce al contadino che tornava con una fascina in spalla. L’angelo si alzava in volo, si muoveva nello spazio della stanza e controllava ogni cosa dall’alto, aspettando. Qualcuno scriveva una lettera con promesse nella speranza di non fare errori perché quella lettera era un pezzo unico, molto particolare e comprata per quell’occasione speciale. E poi la scuola chiudeva per quasi due settimane, mentre il freddo si faceva sentire e spesso non mancava la neve. 

Poi tante cose sono cambiate e ti ho incontrata molto dopo quei giorni, ciao Viz.  

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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