giovedì 30 dicembre 2021

Se telefonando ...

Se telefonando mi viene raccontata un’altra vita non posso che prenderne atto, sospendere qualsiasi giudizio e tentare di capire le motivazioni delle scelte, che solitamente partono da condizioni iniziali diverse e che, conseguentemente, non potranno che essere almeno in parte difformi dalle mie e riguardare aree a me sconosciute dell’umanità. Come viene elaborato il lutto? Sempre in un modo personale, è ormai evidente. Del tutto nuovo? No, mai completamente, non è possibile, quindi resta sempre percorribile la strada della parola per tentare di comunicare su basi condivise. E telefonando non posso che mantenere accanto la tua presenza, il tuo pensiero e il tuo giudizio sulle persone, sulle decisioni e sui fatti della vita. Impossibile farne a meno o amputarmi volontariamente, è nel mio destino, sei nel mio destino. Le vite altrui sono strane, incredibili e piene di sorprese, oltre che di nuove vie di fuga, nuove paure e nuovi antidoti. C’è chi possiede stanze con migliaia di volumi degni una biblioteca pubblica, chi colleziona persone come fossero piatti di ceramica o dischi in vinile, chi nega di provare certe debolezze umane e mi fa venire il dubbio di essere io quello sbagliato, e chi non ha tempo per le cose alle quali io dedico il mio tempo. Telefonando, in momenti come questo, è come incontrare qualcuno nel salotto o nel soggiorno di casa, come potevo fare sino a non poco tempo fa, ed è meglio che leggere un libro, perché nel libro le vite sono raccontate mentre al telefono le vite sono presenti e pretendono la tua attenzione.

Vedi Viz, non dico neppure più che mi manchi, è sottinteso. Di recente ho scordato il giorno del tuo onomastico, me ne sono reso conto solo ieri, ed era ormai tardi. La telefonata alla quale mi riferivo me l’ha fatta una persona che hai conosciuto, decisamente particolare come sai. Sembra che abbia trovato la sua strada, così almeno credo mi abbia detto. E mi viene un sospetto, ora. Se una persona è veramente felice o almeno soddisfatta che bisogno ha di dirlo ad un’altra che non sente e non vede almeno da una decina di anni? Sono incurabile, lo so. Di nuovo ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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