lunedì 21 maggio 2018

Orgoglio e vergogna



Orgoglio e vergogna, uniti. Desiderio di andare avanti indietreggiando, per non perdere nulla del futuro che ho ormai vissuto. Se ci ripenso avverto ancora gli odori, mi calo nelle sensazioni, avverto la tua presenza ed il senso di completamento a lungo atteso ed ora impossibile da perdere, anche se passato. Il groviglio di quello che tu hai fatto e non fatto, detto e taciuto o lasciato solo intuire non mi basta ancora, e lo lascio indistricato, in attesa di un’ispirazione che ancora non ho. Non hai avuto tempo di dirmi alcune cose, molte, troppe. Alcune non me le avresti mai dette in ogni caso, quello lo so. Altre invece sì, ma sei stata colta alla sprovvista, il tempo alla fine non c’è stato, mentre io pensavo che saremmo stati eterni, a modo nostro.
Dell’orgoglio che sento non voglio parlarne, perché attiene alla tua dignità, che per fortuna hai salvato nel modo migliore possibile, considerando la situazione.
Della vergogna invece voglio dire per ammettere che ora mi pesa, non poco. Avrei potuto essere diverso, avrei dovuto pensare prima e meglio alle conseguenze di alcune mie azioni. Qualche cosa sarebbe cambiato, forse di poco importante per me, ma molto per te.
Si uccide sempre con la disattenzione o col non dare importanza, col non fare o col rifiutare, anche se non sembra cosa voluta, anzi, appare normale (come se la normalità esistesse). Pure io sono stato ucciso, e molte volte, da varie persone. Tu però non lo hai mai fatto, con me. Chi mi ha ucciso forse non sapeva di farlo, magari pensava di aiutarmi, o solo di essere sincero. E anch’io ho ucciso allo stesso modo, ignorando altre persone che non lo meritavano, o facendo loro male dando alla cosa poca importanza. Ma ora quello che mi pesa è quello che ho sbagliato con te, e non posso tornare indietro. Alla fine forse cambierebbe poco i fatti, ma il futuro che ho vissuto lo vorrei diverso, e sarebbe un regalo, ora, per me e per te. Ma non si può avere.  

                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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