mercoledì 23 maggio 2018

le risposte fumose



Risposte ne ho poche, nessuna certa. Domande ne ho tante, troppe.
Vorrei sapere alcune cose che non so, ma allo stesso tempo, quello che maggiormente vorrei, sarebbe ricevere risposte di un certo tipo, cioè ottenere conferme su ciò che spero esista, o di cui sospetto la presenza, o ancora che mitizzo in modo consolatorio.

Tempo fa ad una domanda specifica che allora mi suonava ironicamente funebre io rispondevo che non amavo la crema, ma il cioccolato. E ci capitava di parlarne in modo distaccato ed un po’ esorcizzante assieme, prima di tutto ciò che poi è venuto.
Mi riferivo al fatto che, arrivato il mio momento, non avrei voluto essere cremato ma cioccolato (cioccolatato dovrei dire, se il verbo italiano esistesse). Ora mi capita sempre più spesso di ripensare a questi temi allegri ma con un’esperienza che non vorrei.
Sarà l’età, saranno le frequentazioni o forse i luoghi che tendo a visitare, sarà che mi porto avanti col lavoro, ma io mi ritrovo a pensare alle tombe, ed al nostro eterno (si fa per dire) riposo. So per esperienza diretta ed indiretta di ciò che avviene in questi luoghi dove portiamo chi ci ha lasciato pensando debba restarvi a lungo, almeno quanto dura la nostra memoria. Non di più ma che almeno quella sia rispettata. Ed invece non passano 20 anni, a volte diversi di meno, che già qualcuno ha bisogno di spazio e decide che il riposo di chi non disturbava più nessuno vada interrotto, che i marmi vadano distrutti, le parole spezzate, le immagini perdute. E magari poi serviranno altri marmi, altre parole, e nuovi contratti che gli eredi dovranno pagare a questi moderni tenutari, se vorranno onorare ancora i loro cari. Semplice, 2000 Euro, doppia, 3500 Euro, lusso, a partire da 5000 Euro. Il prezzo dell’amore dopo la morte, o del semplice rispetto che dobbiamo non solo a chi non c’è più, ma anche a noi stessi.

Ed allora io mi tengo la tua valigia. Per ora ho pagato il servizio semplice, ma tengo la tua valigia pronta, quella che mi è stata chiesta ma, parlandone con nostro figlio, abbiamo concordato che è tua e ti potrebbe servire ancora. Magari, forse, chissà, non so, vorrei, mi piacerebbe, nella fantasia e nella speranza che non muore manco se le spari a bruciapelo, ti potrebbe servire ancora. Quindi la tengo, e se ora gli occhi tradiscono l’emozione non farci caso, io non fumo, ma tu sì, quindi immagina che sia solo fumo negli occhi. Il fumo di una tua sigaretta.


                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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