Mi hai tradito.
Non nel senso comune del
termine, di quello non ne eri capace e non ho mai avuto alcun dubbio in proposito.
Eri, sei, diversa da me in questo, e non solo. Te ne devo rendere atto. Te lo
devo. Ma ugualmente mi hai tradita.
Io contavo su di te per
quando sarebbero arrivati i miei giorni difficili, avvicinandomi alla fine che
malgrado tutto temo per ciò che porta con sé prima di essere. Contavo di venire
aiutato in futuri ricoveri ospedalieri, pensavo che avrei ricevuto parole per
tranquillizzarmi. Immaginavo che tu avresti saputo mettere in ordine le mie
emozioni portandole a diventare più pragmatiche, realistiche e pratiche. Ed
invece no. Te ne sei andata e mi hai lasciato così.
Io ricordo che per me era
quasi una festa accompagnarti alle visite mediche sin dai primissimi tempi di
tanti anni fa, quando si trattava di consulti tranquilli. Che stupido a pensarle
come feste quando tu stavi male, vero?
Eppure spesso era ciò che
capitava, se era possibile.
Dopo una visita
specialistica ci si ricavava lo spazio per vedere un luogo della memoria, o
turistico, o comunque utile a distrarci. Ora conservo una tua immagine in quel
locale dove abbiamo mangiato in una di queste ultime occasioni, e se la rivedo
non so trattenere le lacrime. Tu eri triste, lo sguardo altrove, ma io allora
non l’ho capito, e tu avevi saputo nascondermelo appena te ne sei resa conto.
Mi hai tradito però. Ora
non sei più qui dirmi che quel dolore al ginocchio è normale, che il mal di
denti si cura, che l’ansia si combatte, ora devo capirlo da solo, perché non ho
alcuna intenzione di farmelo dire da altri come lo facevi tu.
Qualcuno me lo dice,
ancora, è vero, ma non in quel modo, mi hai tradito in questo. Pensavo che anche
se avessimo attraversato in futuro momenti no, tu ci saresti stata come ci sono
stato io in situazioni analoghe.
E ora basta. So di dire
una serie incredibile di idiozie. Lo so. Eppure questo ho pensato…
Posso dire una cosa?
….
Io non lo merito, ma ti capisco. Ora pure
tu capisci cosa voleva dire il mio mal di schiena, o ai piedi, o il mio camminare
piano, e tante altre cose. E per il resto non dovresti aver paura più del
necessario. Le cose avvengono, quando devono. Tu non scordare mai di avere un
sogno.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non
c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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