Vinceranno le destre perché non si è data sicurezza a
chi si sente minacciato, e si è caricato sugli ultimi il peso del mutamento
epocale inevitabile. Ora chi cerca ascolto si sente ignorato, disatteso nei
bisogni, e vede come nemici chi vive più miseramente.
Vinceranno le destre perché percepiamo di vivere in
un Paese illegale che fa della legge uno strumento di oppressione e non di
giustizia, che permette a chi ha i mezzi una maggior difesa dei propri
interessi illegittimi, che complica la vita anche agli onesti che vorrebbero
pagare le tasse senza inutili difficoltà, che fa credere che la furbizia paghi
e che quindi un po’ di briciole resteranno anche a chi accetta che altri rubino
a tutti.
Vinceranno le destre perché pochi vanno a fondo della
realtà, o troppo pochi. Noi abbiamo una memoria limitata di ciò che è avvenuto
nei decenni passati, tendiamo a scordare i disastri causati dal ventennio
fascista e, poi, dalle politiche che hanno innescato la crescita mostruosa del
debito pubblico. Cerchiamo un eroe con la forza di superare ogni ostacolo al
posto nostro e che usi la testa al posto nostro. Perché crediamo ad ogni
notizia che ci fa piacere, o che ci conferma nei nostri pregiudizi senza
verificarne le fonti, senza approfondire, senza studiare ogni singolo problema
o non cercando chi lo ha fatto in modo serio.
Vinceranno le destre perché storicamente nel nostro
Paese la sinistra è frammentata e da sola, anche se fosse unita, non potrebbe
mai vincere. Ora in molti saremo costretti a decidere tra una parte e l’altra
di un corpo straziato ed incapace di perdonarsi, di accettarsi, di vedere la grandezza
di un sogno di giustizia, condivisione e difesa dei più deboli. Chi vorrebbe
realizzare equità sociale deve scegliere, e scegliendo smarrire l’idea di
unità.
Vinceranno le destre perché sembra che non sappiamo
accettare il compromesso indispensabile per governare consentendo anche a chi
non la pensa esattamente come noi che ci possa aiutare. E questo concedendo un
compenso riequilibratore tale però da non svilire il bisogno profondo che ci
spinge a sperare di vivere in un mondo migliore.
Vinceranno le destre perché è più facile ascoltare
frasi semplici, risolutive solo sulla carta, consolatrici delle nostre paure e apparentemente
più attente ai nostri bisogni. Attente ai bisogni lo sono certamente,
altrimenti non le ascolteremmo. Eppure che cosa ci propongono di tanto meglio
per noi?
Vinceranno le destre perché a nessuno fa piacere
pagare le tasse e attira molto ascoltare che queste forse si abbasseranno. Eppure
verrebbe voglia di chiedere come pagheremo la scuola di base per tutti, come
daremo assistenza medica a chi ne ha bisogno, come faremo funzionare le forze
dell’ordine, l’emergenza, l’organismo statale, l’amministrazione pubblica della
grande metropoli e del piccolo borgo di montagna, come daremo dignità alle
donne con figli, agli anziani, ai giovani che cercano lavoro o a chi è meno
giovane ed il lavoro lo perde, come otterremo rispetto a livello internazionale
e come supereremo la necessità del volontariato arrivando finalmente al
riconoscimento dei diritti e non della pietà?
Vinceranno le destre perché sono sempre più
pessimista sul mio futuro e su quello del Paese nel quale sono nato. L’Italia
non è certo il luogo migliore del mondo, ma sono pochi, sulla Terra, gli altri
luoghi capaci di darci quello che ci dà l’Italia. Vinceranno le destre insomma perché
ce lo meritiamo, non avendo saputo rispondere nel modo giusto alle richieste
delle persone. Ed io sono pronto a perdere, ma non a lasciare del tutto i miei
sogni, che vengono da lontano.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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