Finito è il tempo dei biglietti fermati dal
tergicristallo, dei vasi di vetro fatti dipingere appositamente a mano, dei
primi cucinati per quell’emozione e in quell’attesa.
Finito anche quello della passione sorda e cieca
perché attenta solo all’interesse di un attimo, di un giorno, di un anno, di ...
Finiti i viaggi destinati a scoprire per la prima
volta tutto ciò che a volte già conoscevo ma vedevo come nuovo. E finiti i
luoghi da visitare assieme.
Finiti i grandi progetti, le enormi paure, la
pianificazione meticolosa, gli acquisti con te (o da soli ma con quel pensiero
in testa).
Molte cose naturalmente sono finite. Alcune erano già
finite da tempo e naturalmente, colpevolmente, casualmente, innocentemente o esattamente
come doveva andare. Eppure nessuna di queste era del tutto conclusa ed
abbandonata, malgrado tutto. Ogni singolo gesto rimasto nella memoria attendeva
di rivivere, e quella era la sua essenza. La memoria era potenzialità.
Ora quel tempo è finito veramente, concluso,
impossibile da far tornare. Deve essere conservato con attenzione come una
raccolta preziosa.
Un po’, lentamente, si dissolverà. Quello che ne rimarrà
però sarà ancora più importante, come un distillato invecchiato che con gli
anni si concentra e migliora poco a poco anche la sua natura. Ogni tanto un
piccolissimo sorso, pochissimo, perché duri a lungo. Il tempo è finito ma posso
centellinarne il ricordo, questo posso farlo. Credo fortemente di dovertelo.
E intanto vivrò, certo, non intendo rinunciarvi, ma
sempre a modo mio, perché, lo ammetto, sento molto forte il tuo giudizio. Farò errori,
ancora, e mi sentirò in colpa. Il tuo sorriso non smette di dirmi quello che
sai tu. Ciao, viz.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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