Ma è possibile che si continui a parlare di turismo
mordi e fuggi come di un fenomeno soltanto negativo? Ma se io non ho il denaro
per andare in albergo e al ristorante ma posso recarmi un giorno soltanto a
Venezia, a Roma, a Firenze, in una località balneare famosa o in luoghi simili
devo sentirmi un pezzente e nascondermi in casa senza uscire?
Posso visitare un museo statale magari in una
domenica prima del mese o è meglio di no perché così facendo non faccio girare
abbastanza l’economia e col mio panino mangiato al volo e senza sporcare nulla
non consumo nella locanda stellata?
A nessun turista in grado di spendere verrebbe l’idea
di consumare un pasto scomodamente in piedi o al freddo, in inverno, e solo
perché desidera vedere un certo luogo o un particolare monumento. Parlare di mordere è fuggire è offensivo nei
confronti di chi non viaggia con Freccia o Italo oppure non ha mai avuto
l’opportunità di assaggiare le creazioni del grandissimo Gualtiero recentemente
scomparso.
L’anno scorso c’ero cascato. Cercavo un appiglio per
non affogare e per un po’, senza crederci ma credendoci (pure tu leggevi l’oroscopo
e ti prendevo in giro per quello) ho pensato che la seconda metà del 2017
sarebbe stata piena di belle sorprese, di una specie di rinascita, di nuove
opportunità, di amori, di fortune, di denaro e di ogni delizia. Ovviamente i
primi sei mesi sarebbero stati preparatori, e le prime avvisaglie si sarebbero
già manifestate a marzo, o aprile. Ed è stato un anno di merda, letteralmente. Sono
avvenute cose positive, certo, ma come sai io non mi accontento mai. Quello che
mi interessava per farmi star bene non l’ho avuto. E poi pochi giorni fa,
esattamente mercoledì, avrebbe dovuto andar tutto benissimo.
Invece la faccenda alla quale io e lui tenevamo
moltissimo, e sulla quale da vari mesi quasi non staccavamo il pensiero, è
andata storta. Grazie quindi, e beata la mia stupidità nell’illudermi puntando
su certe salvifiche superstizioni scaramantiche.
Avevamo puntato sulla medicina ufficiale, su visite e
interventi, speravamo che la sfortuna potesse finire, dissolversi. Senza dirtelo
ho pensato alla forza del pensiero e della volontà come aiuto alla soluzione
dei problemi. Sempre senza dirtelo mi sono anche recato in chiesa, a chiedere
per te e non per me. Per quanto riguardava me ero disposto a rinunciare a
qualcosa. Ma non è servito a nulla. Nulla di quanto tentato ha prodotto il
risultato che speravamo. Ed allora vaffanculo. Ancora adesso vivo la rabbia, e
me la tengo.
Hanno pulito le scale condominiali. Le hanno pulite
ieri, il solo giorno della settimana dedicato a questo intervento. Ed esattamente
poche ore dopo l’ingresso era di nuovo sporco come non lo era stato per tutti i
giorni precedenti.
Ora dimmi se non posso farmi venire il nervoso, se
non ho il diritto di essere arrabbiato per tutto questo. O per la campagna
elettorale assillante e che mi fa sentire inadeguato ed incapace di capire come
possa la sinistra dividersi in questo modo suicida. E poi per chi sporca
inutilmente le strade con bottiglie abbandonate ovunque, come se a pochi metri
non ci fossero campane per il vetro o cestini. E per chi mi infastidisce con la
sola sua presenza. Lo so. Dico scemenze alle quali neppure in fondo credo
veramente. Mi manca la tua ironia sorridente capace di farmi rientrare nei
ranghi con una sola battuta pronunciata al momento giusto. Ecco. Quello è il
solo motivo per fami mantenere il mio nervoso.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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