L’acqua nel torrente ora scorre limpida e quasi
gelida, scende dal Pasubio, la montagna bastione tra Rovereto e l’Est da dove
sorge il Sole. Ora è inverno e non è il periodo adatto ma mi riprometto di
andare verso le sorgenti del torrente, o di risalire in ogni caso dal fondovalle
verso la montagna, quando la stagione sarà favorevole e la neve ed il gelo avranno
lasciato il posto alle fioriture primaverili ed estive.
Forse sarà una spedizione solitaria o forse
coinvolgerò qualcuno, non lo so ancora. Entrambe le soluzioni hanno vantaggi e
svantaggi, vedrò cosa mi ispirerà il momento.
Magari recupererò i miei libri per il riconoscimento
di fiori, alberi e arbusti; sarà un viaggio nella memoria e tornerò indietro
nel tempo, ad oltre trent’anni fa. Porterò lo zaino con poche cose, giusto l’acqua
e il necessario per un pasto al sacco. Sarà una giornata di sole perché guarderò
le previsioni con attenzione prima di mettermi in viaggio. Non sopporto, per
inciso, le escursioni in montagna organizzate con mesi di anticipo con data prefissata,
percorso ed iscrizione obbligatoria oltre 10 giorni prima della giornata. Eppure
ad organizzare tutto questo sono esperti, gente di montagna che parte con ogni
tempo, con attrezzatura adatta e pronta ad affrontare anche temporali e piogge.
Ma a me chi lo fa fare? Perché dovrei andare anche se minaccia un temporale
quando posso scegliere se anticipare o rimandare? Perché accettare il tragitto
in pullman che oltretutto sopporto poco per uno stupido mal d’auto oltretutto
con partenza ad ore impossibili per andare chissà dove e solo per risparmiare
sulla spesa del viaggio ed avere compagnia? Ma se si tratta di risparmiare la
cosa migliore è non andare tanto lontano. E se si vuole compagnia basta
chiedere a poche persone se sono disposte a venire, senza per questo inserirsi
in gruppi di 40 e più persone. Chiamami pure asociale, non è sbagliato, ma ad
un mio modo tutto personale di concepire il viaggio non rinuncio.
In passato mi adattai a soluzioni diverse da quelle per
me ideali, ma questo avvenne prima di conoscerti.
Ora se scendessi troppo a patti tra alcune mie
esigenze e quelle non condivise di altri mi sembrerebbe di regredire, di
rinunciare alla libertà conquistata in tantissimi anni di viaggi ed escursioni
attente solo ai nostri tempi, ai nostri desideri, ai nostri bisogni. E dopo
tentativi ed aggiustamenti, dopo averne discusso. Rinunciammo già allora alla
compagnia di amici che avevano concetti diversi del viaggio, e senza troppi
rimpianti. Inutile dover trovar scuse per non voler andare a pranzare in un
costoso ristorante, ad esempio, o nel preferire una spiaggia libera ad una
attrezzata con ombrelloni e servizi vari. So bene che la cosa è sbagliata, che
isolarci non ha portato sempre buoni frutti, eppure per lunghissimi anni fu la
soluzione migliore. Non tutti son perfetti, noi certamente non lo fummo assieme
né io lo ero e lo sono ora da solo.
L’acqua nel torrente ora scorre limpida e quasi
gelida mentre tra pochi mesi resterà sempre fredda ma diventerà un sollievo
poterla toccare e a potervisi bagnare quando la temperatura dell’aria diventerà
insopportabile, nel fondovalle. Pochissime volte vi andammo assieme, su alcune
spiaggette difficili da raggiungere. Altre volte quell’acqua fu torbida, non
limpida. Quello che penso di fare tra non molto è di andare oltre e scoprire
punti nuovi, cercando magari piante che conosco già ed altre che non so ancora
classificare.
Una di queste, una tra le tante, quella che per
qualche motivo mi ispirerà, anche se magari un suo nome scientifico già lo
possiede, io la chiamerò Victrix
Pulcherrima, e sarà un altro modo per non farti mai andar via e per darmi un sogno, un progetto, una meta. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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