lunedì 16 febbraio 2015

Via Porta d'Amore


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Quella casa ha coronato un sogno lungo una vita, lo sa bene, come sa bene quanti sacrifici ha fatto per conquistarla, e non solo lei.
Ora è tardi per i discorsi, per le spiegazioni, vuole restare ancora un po’, ma non troppo, perché in fondo molte delle sue certezze sono finite come un frutto troppo maturo, sono marcite, spiaccicate, ammuffite.
Uno dei pochi punti fermi residui è l’amore che lui, senza un attimo di incertezza, da sempre, le ha dimostrato. Lei forse non ha ricambiato nel modo giusto, incapace di controllarsi in certi scatti d’ira, in molti rancori malcelati e non di rado manifestati. Sa di essere stata ingiusta con suo padre, e con sua madre. Ma è stato troppo amore anche il suo, e gelosia, e tentativo di vedere realizzati sogni che invece si allontanavano. Gelosia dell’amore dei figli, bisogno di essere lei centrale, capita nel suo disinteresse e nella volontà di sacrificarsi per gli altri.
Quante cose avrà tempo di chiarire in un tempo futuro, se ci sarà.
Per adesso si limita ad osservare le persone che vengono, e capisce finalmente quando il suo giudizio è stato corretto e quando invece si è sbagliata. Ha costruito una montagna che ha generato conseguenze a cascata sulle sue convinzioni, e non c’era verso di farle cambiare idea.
Se occorreva rinfacciare un presunto torto subito non si era mai tirata indietro, a costo di tagliare i ponti con chiunque. Aveva fatto passare anni tremendi ai suoi genitori, gli ultimi. Aveva puntato sulla figlia sbagliata, pentendosene appena in tempo, prima che ogni cosa si disfacesse travolgendo lei e lui in una catena ininterrotta di errori. Aveva puntato troppo sul denaro, sull’avere, ma quello era il suo modo di amare, di dare sicurezza anche economica, perché senza di quella, e senza la salute, tutto il resto diventava molto più difficile. Ma aveva pagato, col suo lavoro, con la sua fatica, sino a quando aveva potuto.
I detriti di una vita possono servire per costruirne altre, ora lo sa. E sa anche che quando gli chiedeva se costava molto la sua degenza in quella clinica lui le mentiva spiegandole che la sua pensione era più che sufficiente per coprire ogni esigenza. Era questo il suo modo di dimostrarle sino alla fine il suo amore, quando lui ancora poteva parlarle e lei rispondergli. Anche di questo, se potrà, vorrà dirgli grazie.
Ora però pensa un’ultima volta alla sua casa, in via Porta d’Amore, mentre si trova stesa, immobile, in quella stanza fredda di via Fossato di Mortara.

L’immagine è una elaborazione ricavata da Google Earth

                                                                                             Silvano C.©

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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