venerdì 13 febbraio 2015

Horror vacui


Il terrore, il rifiuto del vuoto, come l’ho sempre inteso io. Esiste, e non solo in natura, ma nella mente umana, nel suo stato di default, per così dire. Forse non per tutti, perché generalizzare è sempre un atto di presunzione, ma è una condizione abbastanza condivisa.
Nella connessione costante è ovvio che la paura del vuoto, dell’abbandono e della solitudine trova un suo antidoto virtuale e virale. Abbastanza innaturale per chi non è nativo digitale, per alcuni addirittura incomprensibile, ma in realtà accettato, a volte come surrogato, altre volte con tutta la potenza delle sue capacità di coinvolgimento, tanto da preferire un contatto con chi vive a centinaia di chilometri a quello di chi è a pochi metri, a portata reale e non mediata. E certi contatti, una sorta di rapporto epistolare in tempo reale (senza arrivare a quelli molto più coinvolgenti con voce e video) sono sicuramente importanti, reali, e coinvolgono persone, non pacchetti di bytes ben confezionati ed esclusivamente virtuali.
Quando per qualche motivo il collegamento cade si avverte il senso di vuoto, di distacco. La cosa è accettabile solo perché si sa che è una condizione temporanea, una sorta di influenza che si deve superare per poi riprendere la vita di tutti i giorni, non è qualche cosa di peggiore, definitivo, inappellabile.
Tuttavia esiste anche questo. Il distacco definitivo. E può essere il nostro o quello di una persona che ci è o ci era vicina.
Esiste la morte, insomma. La fine di ogni esperienza terrena e di tutto quello che oggi è il nostro quotidiano.
A questo vuoto non esiste rimedio se non l’accettazione. Ognuno reagisce secondo la propria convinzione, pensando a qualche cosa che avverrà dopo o rinunciando ad ogni ulteriore proiezione, ma oltre all’accettare non esistono alternative. È così.
Il fatto è che la vita inizialmente non prevedeva la morte, la vita biologica intendo, e che questa è intervenuta solo in un secondo momento sul piano evolutivo, ed è arrivata come miglioramento, non certo come forma di punizione per il singolo individuo bensì come accelerazione del processo.
I primi semplicissimi organismi non morivano mai naturalmente, ma semplicemente di sdoppiavano, da uno che erano diventavano due. Tale modalità riproduttiva esiste ancora oggi, per le forme di vita più elementari.
In tale situazione la morte arriva soltanto per cause esterne: mutate condizioni ambientali, mancanza di cibo, malattie o predazione. Ovviamente senza mai scordare i problemi di spazio. Nessun organismo può in nessun caso riprodursi all’infinito occupando più dello spazio a disposizione. 
 ‘In Voluptas Mors’, 1951, di Salvador Dalì
Solo in un secondo momento è arrivata la morte, programmata in modo tale da permettere alle generazioni successive una maggior velocità nel cammino evolutivo, una più efficiente adattabilità, un miglioramento, insomma. Il meccanismo è doppio, è stato studiato e dimostrato sin dai tempi di Darwin, e consiste nella combinazione di due forze per certi versi contrastanti. La selezione naturale, che permette la sopravvivenza degli organismi più adatti, e l’evoluzione con la ricombinazione di caratteristiche presenti in proporzioni diverse nei genitori, unita all’eventualità, sempre presente, di mutazioni genetiche casuali.
La possibilità che i figli siano diversi dai genitori, anche se in misura minima, rappresenta quindi una velocizzazione del processo evolutivo, e questo comporta sesso e morte. Eros e Thanatos, come dicevano gli antichi.

Il vuoto è parte integrante del pieno della nostra vita, anche se ci spaventa. Come le formiche tendono a coprire con ogni genere di oggetto a loro portata un'eventuale cavità o buco nel loro ambiente, riempiendo gli spazi vuoti, così esattamente noi combattiamo la solitudine cercando gli altri, con i mezzi che abbiamo a disposizione, senza realizzare mai in modo completo e stabile il nostro desiderio.


                                                                                   Silvano C.©

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana