Dovrei dimenticare chi non vale la pena neppure di un minimo tentativo di recupero e non scordare mai chi mi è stato vicino, mi ha aiutato e mi aiuta. Potessi obbligare la memoria a funzionare selettivamente solo su mio giudizio insindacabile potrei far pulizia di inutili rancori e cattiverie lasciando spazio alle cose che contano. Ma non posso, lei fa ciò che vuole e a me non rimane che tentare di adattarmi senza dar peso a quello che non merita o mi rovinerebbe inutilmente qualche ora o intere giornate. È tempo anche di bilanci, e non posso dirmi del tutto insoddisfatto, magari solo un poco e ammettendo che in parte io stesso sono responsabile di alcuni pesi che mi porto addosso. Non è vero però che ognuno è artefice della propria fortuna, non in senso pieno, non quando le conseguenze delle colpe ricadono su chi non ne è responsabile. Conta il culo, in modo determinante. In alcune immagini datate e che ricordo dall’infanzia riguardo all’anno nuovo che arriva e all’anno vecchio che se ne va questi due sono raffigurati come un bambino sorridente e un vecchio con la lunga barba bianca. Gli anni mi fanno assomigliare sempre più al vecchio di queste iconografie, anche se non fisicamente, mentre immagino di essere più simile al bambino che, nel corso dei dodici mesi, invecchierà molto velocemente. L’anno vecchio lascia intuire senza esplicitarlo che con lui se ne andranno molti dei problemi vissuti negli ultimi tempi, è una bugia sottintesa che vorrebbe essere beneaugurante. Quindi aspetto e vedremo cosa succederà. Ciao Viz.
Silvano C.©
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