martedì 24 dicembre 2024

Profumo di festa

Quando si tornava a casa dei miei, nel periodo natalizio, nelle stanze c’era odore di cucina, c’erano attese e promesse. Sembrava che in quei pochi giorni fosse necessario preparare tutti i piatti della tradizione di Ferrara e di famiglia, e io brontolavo, dicevo che era troppo. In quelle giornate ero anche nervoso, lo ammetto. Quanto cucinato era troppo ma pure troppo poco, perché di quei piatti ora non è rimasto che il ricordo. Inutile farla lunga però, quello che è stato non ritorna. Malgrado questo tento di recuperare un po' di quei profumi, mi limito ma in questi giorni cucino più del solito, e le stanze si riempiono dell’odore del brodo vero, non di quello preparato col dado. Questo, lo so, mi farà aprire le finestre per arieggiare altrimenti si impregneranno anche gli abiti e poi, uscendo, non si farà una bella impressione con chi ci si avvicinerà. È necessario, è giusto, lo faccio perché mi fa piacere, e intanto telefono a persone lontane. Con alcune di queste non posso più farlo anche se rammento ancora il loro numero telefonico, e sai come mai non posso più telefonare a loro. Giorni di nostalgia, anche, e di riconoscenza che non deve finire. Quella è necessaria, e avrei dovuto essere più esplicito quando era il momento giusto. Vabbè, è così. In brodo cosa posso preparare? Tortellini, passatelli, pastina o riso? Magari tutti, in giorni diversi. Ciao Viz.

                                                                                          Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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