venerdì 6 dicembre 2024

Trasformazione

Non tento definizioni che ognuno può trovare in un dizionario, mi lascio portare da idee peraltro non originali poiché nulla di ciò che potrò mai pensare o dire o scrivere sarà originale. Rubo come hanno sempre rubato anche i grandissimi artisti senza riuscire mai a diventare come loro. Da tempo sembra mi sia conveniente l’attesa del mutamento, la speranza che l’inverno trascorra e poi lasci spazio a una rinascita; il presente non mi piace. A volte devo leccarmi le ferite e guarire prima di rimettermi in gioco. E questo già l’ho fatto, prima di conoscerti. Ma se poi sono autolesionista, come posso giustificarlo? Autolesionista ma egoista, non serve precisarlo. E allora non posso scomodare figure mitologiche raffigurate in alcune sculture che, sin da ragazzino, mi colpirono quando le vidi in fotografie in bianco e nero su vecchi volumi d’arte. Tento semplicemente di rifarmi a quell’ajó che da alcuni giorni mi ritorna alla mente. A quello sono debitore di momenti sereni e devo ringraziare chi me lo ha fatto udire per la prima volta. Quello non posso riaverlo indietro. Tu non puoi tornare. Io non posso vivere nel passato ma neppure nel mondo di oggi o in quello futuro, mi vanno stretti. Qualcosa dovrà subire una trasformazione, magari involontaria, e poi se ne riparlerà. Per adesso deve bastarmi mangiare il panettone a Natale. Ciao, Viz.

                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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