Quanti viaggi a vuoto alla ricerca di quello che non avrei
trovato quella volta, e neppure la successiva. Quante illusioni sprecate e
montate poi come la panna diventando rabbia. Quante derisioni subite e inflitte
senza un vero motivo, ingiuste quasi sempre, semplicemente per sperimentare
quanto sia stupido dare il dolore. Non si tratta di giustizia, l’amore che ho
avuto non me lo sono meritato, e probabilmente non l’ho mai ricambiato come
avrei dovuto, quello me lo porterò sempre tra gli errori che non dovevo commettere. E
chissà quante volte, davanti ad un bivio, neppure ho capito che era una scelta
che avrebbe portato conseguenze, semplicemente credevo di vivere giornate come
le altre, ripetibili magari in caso di ripensamenti. E sbagliavo. C’era un
tempo nel quale per i treni notturni compravo i biglietti in biglietteria, e viaggiavo
di notte a cercare qualcuno o solo un’emozione. Cosa mi ha spinto? Di alcune
scelte sono stato pienamente consapevole, su altre meglio stendere il silenzio
e coprirle con le lunghe notti di questo periodo dell’anno.
Nelle notti stellate e serene le stelle ormai morte ci mandano
ancora la loro luce, e quelle che sono nate adesso non le vediamo tutte. Così
come le stelle siamo anche noi, restiamo dopo essercene andati per chi può
vederci se alza gli occhi ed è sereno. E in molti non ci hanno ancora visto ma
saremo nel loro futuro perché le scelte, alcune scelte, avranno effetti anche
sugli altri. Quindi Viz? La mia idea è che ancora mi resta da capire almeno il
99% di quello che ho vissuto, e magari sono pure ottimista.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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