Ti amo. Poche lettere, due consonanti e tre vocali, costa poco pronunciarle, si fa in un una frazione di secondo, eppure l’ho fatto troppo poco. Farlo adesso non conta, o vale infinitamente meno, dovevo farlo prima, lo so, ne sono consapevole, eppure ancora oggi mi viene da dirlo, magari solo mentalmente per non farmi prendere da idiota quale probabilmente sono. Magari non servono fiori o altri regali, non cioccolatini o libri, meglio una telefonata forse. Ed ora mi ritrovo a tentare di recuperare il tempo perduto e confessare che sbagliai. È così, Viz, lo ammetto.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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