martedì 14 marzo 2023

Chiedere e ascoltare, sempre

Se non chiedo a chi è in grado di darmi una risposta e se poi non ascolto con attenzione rischio di ritrovarmi, anzi, mi ritrovo, nella condizione di avere dubbi e curiosità che posso risolvere soltanto cercando fonti senza potermi rivolgere ai testimoni. E così trasformo la vita vissuta in storia, la rielaboro in modo necessariamente parziale e la interpreto senza alcuna certezza che i fatti siano avvenuti esattamente in un certo modo e che i sentimenti legati a quei fatti, cosa fondamentale, siano quelli che posso immaginare. Chi è partito prima ha lasciato cose, ha spiegato se ha potuto farlo e se è stato ascoltato, ha detto se riteneva giusto dire ed ha taciuto quello che voleva nascondere magari solo per non procurare dolore. M’interrogo e non posso avere risposte ora, chi poteva darmele non può più. Non so come chiedere scusa fuori tempo massimo, è inutile e fa solo male. Col tempo poi spariscono anche i ricordi reali, i fatti ai quali ho assistito, si confondono i momenti belli che mi piacerebbe mantenere vividi, e non posso farci nulla. Sparirò pure io, senza grandi problemi, e tutto questo voler ricordare piccoli fatti personali di chi ho amato non abbastanza non avrà più alcun senso. Perché allora continuo a scriverti? Perché spero che tu mi legga e per altri motivi che non so dire meglio. Jannacci cantava: “Se me lo dicevi prima”, ma lui era un genio, mica come Silvano. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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