La pietra è per sempre

La pietra è solida, affronta i milioni di anni e può rimanere inalterata una volta che si è formata. Non è eterna neppure lei ma è, tra le cose che possiamo toccare, quella che maggiormente si avvicina al sempre. Le lapidi sono in marmo e di marmo è il piano di un tavolo che è appartenuto alla mia famiglia dai tempi della mia infanzia. Forse tra poco lo perderò, rientra nella logica e non ha molto senso opporvisi. Se dovessi elencare i ricordi che vi associo probabilmente mi farei male da solo, meglio lasciar perdere. Anche i diamanti sono per sempre ma non ti ho mai regalato un diamante. Di questo me ne dispiace mentre a te so che sono dispiaciute altre cose, rimaste come pietre, scolpite. Questo succede, ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

Ancora qui?

E dove dovrei andare, di grazia? Qui sono e qui resto. Ad infastidire e a cercare di essere un po' utile, per quanto posso. A tentare di mettere qualche pietra per il futuro che verrà e che vedrò solo in parte. Non dirmi che vedo nero, per favore, non è mia intenzione piangermi addosso, è solo un dato oggettivo: nessuno potrà mai vedere tutto il futuro ma solo le prime avvisaglie o i suoi anticipi. E intanto cerco di unire l’utile al dilettevole, tento di fare cose che mi piacciono oppure mi dedico al raggiungimento di traguardi assolutamente aleatori, molto discutibili e simili alle raccolte di tappi corona che non interessano a quasi nessuno. Forse Esther ha avuto la via migliore, quasi indolore e istantanea, non so dirlo con certezza. Resto qui col ricordo di lei e di tanti altri, alcuni semplicemente immaginari ma non meno veri, adesso. Questo tu lo avevi capito già, lo so. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Seme

Dietro l’angolo, come a Pasqua.

Sorprendimi con giochi di prestigio e di luce-ombra.

Spiegami perché i carciofi.

Dimmi di te, anche adesso, che non saprei definire nulla.

Fai in modo che qualcosa prenda vita da un piccolo seme, che poi cresca, diventi grande.

Permettimi di ritrovarti in un libro, in un’associazione di idee nata per strada, in un sogno prima del risveglio e che possa mantenere un po' con me.

Una gita in un periodo di piogge, con le scarpe zuppe e gli ombrelli mai sufficienti. Ogni tanto uno squarcio di sereno tra le nuvole.

Una domenica di tanti anni fa quando distribuivano rametti di ulivo davanti o dentro le chiese.

La ricostruzione del ricordo che diventa previsione di eventi attesi, come se…

La mente che vaga in un bosco in estate, nella penombra vicino a grandi formicai e fuori il Sole che non ha paura.

Tutto questo e solo questo, per oggi. Ciao Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Estinguersi e divenire immortali

Nessuno può sperare di vivere come immortale poiché la Signora ci attende tutti. Non si può eludere la sua sorveglianza nascondendosi e sperando di essere dimenticati. Che vita sarebbe poi questa ipotetica non-vita, certo peggiore di quella dei latitanti della giustizia umana che sicuramente si permettono molte libertà. Vivere è un rischio, un’opportunità non chiesta, un regalo forse e per alcuni un castigo non meritato. Comunque vivere significa mutare e avvicinarsi ogni giorno alla sua conclusione, esattamente come ogni costruzione umana, comprese le piramidi egizie e la grande muraglia cinese. Una concessione da non sottovalutare è la possibilità di continuare a restare in qualche modo presenti anche dopo un tempo lunghissimo come avviene con i dinosauri o, per rimanere più vicino a noi, con i resti umani conservati a vario titolo in musei, chiese e cimiteri monumentali. Occorre morire con stile e nel modo giusto, occorre guadagnarsi questo onore durante la breve vita e sapere che dopo la fine un nuovo inizio è possibile. Di altri ipotetici inizi io semplicemente vagheggio, non so e temo di sapere.  Nell’attesa non posso che dirti arrivederci, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Mitologia

Esiste un perché per ogni cosa e il non conoscerlo non rende l’affermazione meno vera. Personalmente sono in grado di risalire al perché o di ricostruire il percorso storico che ha determinato un certo risultato finale in pochissimi casi. Anche nelle mie vicende di famiglia posso presumere le motivazioni e indovinarle con una buona approssimazione ma senz’alcuna certezza perché io stesso a volte prendo decisioni che non mi so spiegare sino in fondo quindi mi riesce impossibile farlo con chiunque altro. A forza di raccontare e di raccontarmi una versione di comodo o che ritengo accettabile mi vado convincendo che sia quella giusta. Senza entrare nelle scelte di fondo ho dubbi su fatti quasi insignificanti che non importano o non interessano più a nessuno. Alla lunga mi sono creato la mia mitologia domestica, la mia versione. Inizio a dare per scontati alcuni ragionamenti e ritengo buone certe giustificazioni perché nessuno ormai è in grado di smentirmi. Brutto sintomo, significa che i miei neuroni perdono poco a poco libertà di associazione e che ricordo solo selettivamente quello che mi fa comodo. Ne sono consapevole e un po' ci gioco. Per tutto il resto, per quello che conta veramente, spero di essere smentito su alcuni punti e confermato su altri, ma credo di dover aspettare ancora per sapere cosa succederà. Arrivederci, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Oblio

Vivo la chiusura di una parentesi della quale ho fatto parte, sono stato uno dei termini legato agli altri dagli opportuni segni di operazione e con relazioni di maggiore o minore o di uguaglianza. I rapporti umani sono difficilmente incasellabili in equazioni pur se complesse e le variabili sono talmente tante che non vale la pena approfondirle troppo se non per motivi di studio che dovrebbero essere generalizzati oppure se in possesso della genialità di un grande scrittore. Non rientro nella casistica. Altri hanno già scritto di case di famiglia vendute, perdute per sempre perché così deve andare. E adesso mi chiedo perché semplici servizi di piatti siano stati risparmiati tanto a lungo se ora sono destinati allo smaltimento, perché parti di corredo siano state conservate con amore per poi finire come finiranno. Perché si investe tanto nelle cose, perché pure io lo faccio, perché scordo le persone e credo ancora che una cartolina mantenga un contatto che dovrebbe restare comunque e sempre, per tutto il mio limitato sempre? Il dolore di una vicenda che deve concludersi in questo modo, che ho spinto perché possa arrivare a questo punto, si presenta anche se pensavo di averlo superato. Vorrei prendere tutto e metterlo da parte, ma non so dove. Nessuno me lo impedirebbe, neppure chi ha più diritti di me e che vive con maggior dolore questa imminente perdita. Basta. Spero di dimenticate quello che va rimosso in fretta. E spero di poterti rivedere, magari in modi imprevisti, forse nel pomeriggio di oggi scambiandoti per qualcuna che passa. Arrivederci, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)