Frammenti
perduti e ritrovati
Non farlo,
lo sai che ogni volta che lo hai fatto nessuno ha capito, anzi, hai ottenuto
esattamente l’effetto opposto….
Cosa vuol dire
l’effetto opposto, io…
Ma lo sai
benissimo. Spiegare certe cose con una lettera non serve a nulla. Occorre
andare di persona per dirle certe cose, anzi, non serve neppure dirle, perché
si sanno già.
Si sanno
già ma poi come mai non succede nulla, e tutto sembra immobile. Nessuno che ti
aiuta, e nessuno che ti cerca…
Non mentire
ora. Lo sai che qualcuno ti cerca e ti ha cercato. E sai benissimo che è solo
colpa tua se sei sparito dalla circolazione. Ma evidentemente ti piace
lamentarti, trovare fuori da te stesso le cause di quello che solo tu ti
procuri.
Si, hai
ragione, lo ammetto. Stavo tentando di mentire a me stesso. In fondo le cose
cambiano, poco a poco, naturalmente, oppure mutano per un fatto nuovo, oppure
per una colpa, o una omissione, o una promessa non mantenuta, o un’amicizia
tradita o delusa…
Ecco vedi…
ora hai capito cosa volevo dire. Non serve scrivere, non serve trovare scuse, e
non serve neppure nascondersi.
Ma io non mi
nascondo, cerco anzi di stare al mio posto, di fare quello che posso…
Stai ancora
mentendo, ora. E menti a te stesso. Gli altri ti conoscono. Non puoi mentire
agli altri, solo a te stesso. Ricordi che sin da giovane alcuni vedevano bene
quello che tu eri, e per quel motivo tu semplicemente per quelle persone eri
invisibile. Lo ricordi o no?
Si, lo ricordo
come se fosse ora. Si. È vero. Sono cambiato, invecchiato, ma mi sembra di
essere quello di allora.
E allora…?
Allora cosa?
Allora cosa
pensi di fare?
Non lo so. Mi
sembra a volte di uscire da un sogno, e di svegliarmi. E mi sento in pace con
me stesso, per quello che riesco a fare, ma allo stesso tempo mi sento in colpa
per le persone che in qualche modo ho tradito, persone presenti sempre, nella
mia vita, sia quelle vicine, sia quelle lontane che non vedo da tanto, e con le
quali non parlo da tanto.
Io non posso
aiutarti, lo sai…
Lo so, solo io
posso agire. Dovrei essere più coerente, dire ed agire allo stesso modo e con
la stessa volontà. Ma sinceramente vorrei che tutti vivessero meglio, anche
senza di me. lo capisci questo? Io posso stare vicino ad alcuni, ma come si fa
ad avere una parola per altri, quando non si sa cosa dire per non aggiungere
nuovo dolore? E come si può parlare di vecchi tempi vergognandosi un po’ di
quello che si è fatto, dei propri insuccessi, delle proprie colpe?
Tutti
abbiamo colpe, ma alcuni hanno più bisogno, altri meno. Tu cerca di aiutare
quelli che hanno più bisogno.
Già, meglio non
scrivere, hai ragione… è altro quello che dovrei fare. O che già faccio, anche
se ovviamente non basta. Ma ora voglio solo accettare i miei limiti, senza
raccontare più storie, senza illudere né dare impressione di poter essere
diverso.
Si, quello
per cominciare….
Lo so che è
solo un inizio, lo so. Non serve che tu me lo ripeta, sembra quasi che tu mi
legga la mente mentre ti parlo.
Pure tu,
devo dire, sembra che preveda le mie obiezioni. In fondo io non ti servo, vero?
No, hai
ragione, non credo che tu mi serva.
Allora ti
voglio fare i miei auguri, prima di salutarti, auguri di riuscire a realizzare
un po’ di quello che hai nella mente, di essere meno scontento di ogni cosa come
tuo solito, di accettare di più le tue e le altrui debolezze, di perdonare e
perdonarti. In fondo non sarai tu a cambiare le cose o il mondo intero. Solo
potrai cambiare un pochino te stesso… auguri…
Erano altri tempi, e scrivevo così… poi sono successe cose. Ciao,
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)