Quel luogo

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Un luogo umano è uno spazio fisico particolare, delimitato perché ha racchiuso vita e racchiude ancora il ricordo di quella vita.

Nel mio caso mi riferisco ad un luogo ancora vivo, che in parte mantiene i segni del mio passaggio e che penso il tempo non abbia ancora completamente rimosso.  

A lungo, per superare ciò che non volevo accettare, ho evitato anche solo di pensarci. Da quando ne sono uscito in modo definitivo, dopo anni nei quali era stato la mia seconda casa, non vi ho più rimesso piede, per scelta precisa e cosciente.

Ora devo rimuovere la rimozione, elaborare quel lutto e superare il mio rifiuto. Eppure mi piaceva, ci sono stato bene, mi ha dato tanto, e spero di aver dato un po’ anche io, ma gli ultimi tempi che vi ho vissuto sono stati difficili.

Ora mi interessa sempre meno, le persone alle quali ero legato se ne sono andate via quasi tutte, trasferite altrove o in pensione. I semplici muri, le stanze e gli spazi non sono sufficienti a farmi ritornare o a darmi il desiderio di ritornare.

È stato un periodo importante della mia vita, ma è finito. Quel luogo ora, quando vi passo accanto, mi è sempre più estraneo, indifferente, e provo tristezza, lo confesso, solo per coloro che sono obbligati a restarvi. Mi auguro che lo vivano nel modo migliore, che calpestino quei pavimenti con maggior tranquillità, che ci stiano bene insomma come vi sono stato io tanto a lungo.

Buona fortuna, quindi, ma rivediamoci altrove.

                                                                                                        Silvano C.©   

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