Ma il cielo è sempre più blu, e comincia là dove la terra finisce. Questo hanno
cantato due poeti indimenticabili nelle loro canzoni, ma loro erano poeti,
vedevano la realtà con occhi diversi, più indagatori, più immaginifici, capaci
di crearla e ricrearla.
Chi
invece sa inventare solo piccole immagini, vive di minuscola quotidianità, vede
la natura che ci circonda e ci mantiene in vita per un po’ si deve arrendere
alla bellezza di quelli che la sanno evocare o far nascere dalla loro mente. Il
cielo poi di che colore è veramente? Stamattina l’ho visto bianco di nuvole, e
blu. Ieri sera l’ho visto scuro, quasi nero, e non vedevo le stelle, coperte
dalla pioggia che cadeva. So che lontano dalla Terra il cielo appare nero, di
un nero assoluto, terso, e che le stelle, i pianeti vicini, le galassie lontane
sono punti di luce che si perdono in un’immensità non misurabile.
Quindi
di che colore è il cielo, quello che sta tutto attorno a noi, non solo sulla
nostra testa? Non lo so. Credo che il cielo possa essere del colore che noi
desideriamo che sia, che sia esattamente come lo vediamo, che sia come appare
ai nostri occhi sani o malati, o ciechi. Anche per i ciechi esiste il cielo,
forse anche i colori, forse lo “vedono”, in qualche modo. Non lo possono
toccare, certo, ma neppure chi ha una vista ottima lo può toccare. Se alzo le
braccia al cielo vengo sfiorato dall’aria che si muove, ma non lo tocco,
neppure mi ci avvicino, ne ho solo l’illusione.
Che
il cielo sia blu, allora, infinito e blu, e che permetta all’amore di vincere,
alla fine, perché solo di quello abbiamo bisogno, tutti.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.