Se ti vesti con abiti di colore verde
sottobosco e ti siedi sotto un albero, nell’ombra, immobile, hai la quasi
certezza di non farti vedere da nessuno che usi la vista come senso principale
per muoversi. Se invece hai a che fare con altri sensi, magari non normalmente umani,
la tue possibilità di mimetismo diventano molto minori. I pipistrelli ti
vedono, e così le volpi, i serpenti, molti insetti e un’infinità di altri esseri
viventi.
Prova invece ad andare, tra esseri umani e con
gli stessi abiti, su una spiaggia nudista. Avrai la certezza che tutti
noteranno te molto più delle altre decine o centinaia di persone nude.
A volte mi piace pensare alle implicazioni del
mimetismo su alcuni aspetti del nostro comportamento. In senso stretto, se cioè
si tratta solo di abbigliamento o di aspetto esteriore, possiamo mettere in essere
due atteggiamenti opposti: nasconderci o farci notare. Chi segue in modo
discreto la moda tipica di un certo ambiente ha grosse probabilità di passare
per strada e di non lasciare memoria del proprio passaggio dopo pochi minuti. Viceversa
chi si fa notare si differenzia, per qualche particolare più o meno
importante, e opera un tipo di mimetismo opposto.
La cosa più interessante però è il
comportamento in genere, l’atteggiamento, la voglia di apparire o di non
apparire, ed in tutto questo l’abito è solo una parte dell’insieme. Il gioco
diventa sottile poi quando si arriva alla considerazione, intesa come dato
di fatto, che in realtà tutti, assolutamente tutti, desideriamo farci notare. Essere
completamente invisibili, cioè il mimetismo perfetto, non interessa a nessuno. In
un social sarebbe una contraddizione. In una classe ogni studente spera di
essere notato da qualche amico o amica. In qualsiasi ambiente di lavoro è gratificante
non essere semplice arredamento. In una squadra sportiva impossibile non
volersi far notare. Ed allora la modestia, l’anonimato, il sottotraccia cosa
sono se non richiami mirati per qualcuno?
Si deve lasciare un segno, anche se temporaneo,
fa parte della vita, e quel segno, anche se apparentemente ci mimetizziamo per
non apparire, ci fa soffrire se nessuno lo coglie, se nessuno ci nota, se
veramente siamo invisibili. Forse è tutto un gioco.
Io ti vedo.
Tu mi vedi?
Voi chi vedete?
Adesso mi nascondo.
Ora non mi vedi più.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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