venerdì 13 dicembre 2013

Meno beneficenza e più tasse



A Natale si può dare di più, essere più buoni, toccare corde nascoste di umanità delusa e segnata dal cinismo e dall’interesse, seguire gli spot pubblicitari interessati a vendere ogni genere di bene, necessario a volte, superfluo spesso.
Io però sopporto sempre meno le grandi campagne di raccolta fondi per la ricerca, per la cura di una malattia rara, per i bambini o per chi è colpito da calamità dette naturali ma spessissimo causate da un uso improvvido di quanto ci circonda.
Ad esempio non sopporto il ricchissimo imprenditore o politico o addirittura il personaggio che vive di rendita quando si erge a campione della solidarietà, cercando di guadagnarsi il paradiso non restituendo alla società o ai suoi dipendenti quanto ingiustamente accumulato in un abissale eccesso rispetto ai suoi bisogni ma facendo pubblicità alla propria bontà e umanità. No grazie, sei troppo ricco, lo so, non lo dimentico, e mi chiedo sempre come puoi pensare di fare elemosina invece di giustizia.

Negli Stati Uniti chi fa beneficenza addirittura viene aiutato dal fisco, che in quel Paese notoriamente non è molto condiscendente con evasori e furbi, tuttavia distorce un principio che per me è fondamentale. La vera equità sociale non può essere appannaggio di un privato illuminato, neppure nella patria del liberismo economico. La cosa poi che giudico insopportabile è che i fondi “donati” possano essere indirizzati secondo il desiderio di chi dona, vincolando quindi il Paese alle scelte personali di pochi, e non alle reali necessità della popolazione. Io definisco questo modo di donare “carità pelosa”, che ha ben poco di vera carità ma segue un’egoistica visione del mondo nella quale chi ha i mezzi economici decide per gli altri, anche per chi è stato regolarmente eletto come rappresentante del popolo e dei cittadini.

Che altro aggiungere, ben poco, ma che pure io, malgrado sia convinto di quanto ho scritto, qualche volta cedo alla beneficenza ed alle richieste che mi arrivano da questo mondo spesso tenuto in vita dal volontariato. La realtà non è mai quella che vorremmo, ma occorre adattarvisi.

                                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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