A Ferrara c’erano, che io ricordi, il Diana, l’Astra, il Corso, il Verdi, il Garibaldi, il Ristori, il vecchio Apollo in Porta Reno, il San Pietro, il Rivoli, il Manzoni, l’Eden, il Cinema Teatro Nuovo, la Sala Estense, il Boldini, e poi il nuovo Apollo, nella sistemazione attuale, e anche l’Alexander, ultimo nato e tra i primi a morire di recente. C’erano e ci sono i parrocchiali di San Benedetto e Santo Spirito. Alcuni negli anni hanno cambiato nome, prima di cessare l’attività. Uno è diventato a luci rosse. Quasi nessuno di questi vecchi cinema è rimasto. Il tempo li ha cancellati, fatti dimenticare. Di alcuni restano tristi scheletri, altri si trasformano, diventano altro e vivono una nuova stagione, come è avvenuto al Capitol, ex Garibaldi ed ex Cinema dei Ferrovieri.
Poi è arrivato l’Uci Cinemas, nel Centro
Commerciale Darsena City. Il nuovo, che non sopporto, con i posti numerati, con
le forche caudine dei popcorn e della coca, con l’obbligo di sedere tutto il
tempo accanto a chi mangia allegramente e rumorosamente, e che programma
essenzialmente film commerciali, i cosiddetti blockbusters. Il nuovo Apollo
anni fa aveva rischiato la chiusura, poi è andato in gestione all’ARCI, ed ha
resistito, infine è arrivata la nuova gestione, e la deriva verso il modello
Darsena City è diventata chiara, a tutti.
Ormai, a Ferrara, si salvano solo due sale
parrocchiali e la Sala Boldini.
Quando posso tornare in quei luoghi respiro
ancora quell’atmosfera, quel modo di vedere il cinema che altrove non c’è più.
Certi luoghi della memoria, baluardi più delle
mura degli Estensi della nostra identità, andrebbero protetti, perché sono
cultura di una città. Quindi, con nostalgia, ecco quello che mi porto nel
cuore.
Brevissima nota storica.
Il complesso architettonico nel quale si trova la Sala-Cinema Boldini è inserito in un più ampio progetto di sistemazione urbanistica, che nel suo insieme prende il nome di Addizione Novecentista realizzato a partire dagli anni '20 e continuato sino al 1939 che comprende anche la Scuola elementare "Alda Costa", il Museo di Storia Naturale e il Conservatorio "Girolamo Frescobaldi".
Silvano C.©L'ingresso, visto da via Previati |
L'antisala |
Un manifesto sul muro, prima di entrare nella sala |
La sala, prima dello spettacolo. Tutto deve ancora avvenire. |
Brevissima nota storica.
Il complesso architettonico nel quale si trova la Sala-Cinema Boldini è inserito in un più ampio progetto di sistemazione urbanistica, che nel suo insieme prende il nome di Addizione Novecentista realizzato a partire dagli anni '20 e continuato sino al 1939 che comprende anche la Scuola elementare "Alda Costa", il Museo di Storia Naturale e il Conservatorio "Girolamo Frescobaldi".
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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