sabato 21 dicembre 2013

L’omino di Pongo ed il bambino


Al bambino piaceva modellare con la cera colorata, il Pongo, e ci costruiva di tutto. Auto e sommergibili, navi e carri armati. Giocava alla guerra, e le formiche erano costrette a volte a fare da equipaggio alle navi che si scontravano ed affondano in mari bacinella, affondando anche loro con le loro navi, come succede a tutti i marinai. Era un po’ crudele, quel bambino, come molti bambini, e se la prendeva solitamente con chi non poteva ribellarsi. A volte tormentava il gatto di casa, o in estate rincorreva con i raggi concentrati del Sole gli insetti che gli capitavano a tiro. Non sempre trovava bambini della sua età e si ritrovava a giocare da solo, perché la mamma aveva anche paura che si ammalasse a correre troppo, e quindi spesso non poteva uscire.

Col Pongo costruiva eserciti che si combattevano, e dopo tante battaglie i bei colori della cera da modellare pian piano si mescolavano e non erano più i bei rossi, gialli, verdi o blu delle confezioni nuove, ma otteneva una specie di grigio scuro, perfetto per costruire fortezze e macchine da combattimento.

Una volta modellò un omino, ci giocò un po’ mentre tormentava gatto e formiche, ma poi questo finì dentro una scatoletta a forma di casa, ed il bambino se lo dimenticò sino ai giorni di dicembre, prima di Natale. Aprendo quella scatoletta ricomparve l’omino, ed il bambino, tutto eccitato, lo mise sul ponte di comando di una specie di ragno meccanico ad aria compressa col quale si divertiva a svegliare il gatto quando dormiva tranquillo.

L’omino fu testimone di molte piccole cattiverie, senza fare nulla, semplicemente rimanendo fermo dove il bambino lo sistemava; non poteva fare altro.

Una sera però, mentre tutti dormivano ed il fuoco nel camino si stava lentamente spegnendo, l’omino si rese conto che poteva muoversi. Chissà se lo aveva sempre potuto fare, forse non ci aveva mai provato prima. Si spostò dall’angolo dove stava con gli altri giocattoli, si avvicinò al camino ed alle sue braci. Avvertì il calore, piacevole, e camminò sino a quando iniziò a sentire che i piedi si scioglievano. Lui continuò deciso, e una piccola brace poco dopo in un guizzo lo toccò e il fuoco in un attimo lo fece sciogliere tutto e lo consumò, lasciando solo una piccola macchia sulla pietra vicina alla griglia che faceva cadere in basso la cenere.
                                                                                    Silvano C.©


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