giovedì 23 febbraio 2023

La strada sbagliata

Quasi senza pensarci imboccava sempre quel vicolo quando gli capitava di passare nel vecchio quartiere, lo percorreva per pochi metri e poi, rendendosi conto che quella casa non esisteva più e il numero civico neppure, tornava sui suoi passi.

Quella sorta di obbligo a ripetere ormai lo aveva preso come un vezzo innocente, un riempitivo della sua giornata, quasi una specie di farcitura senza la quale l’intera passeggiata perdeva il suo gusto.

È naturale che un luogo richiami qualche episodio con le persone legate a quell’episodio, che queste ritornino come se tutto fosse presente come quando avvenne.

La cosa, per essere breve, si ripeté esattamente 4684 volte identica dopo la prima, e i pochi passi in più in quella strada sbagliata divennero talmente naturali da rendere impossibile immaginare una situazione diversa.

La quattromilaseicentottantacinquesima volta però andò diversamente. Fatti alcuni passi nel vicolo si rese conto che la vecchia casa c’era, esattamente dove doveva stare. Istintivamente mise le mani in tasca e trovò le chiavi della porta. Infilò la chiave nella serratura, aprì la porta ed entrò.

Ciao Viz, quello che successe poi non lo so.

                                                                                                     Silvano C.© 
                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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