Mi
dico da tempo che ho paura di volare, e lo dico in giro, appena capita
l’occasione di toccare l’argomento. La giustificazione che mi piace ripetere è
per certi versi puerile e in fondo si può definire una battuta: viaggiare in
auto, pullman, bicicletta, treno e altri mezzi terrestri mi fa sentire a
contatto col suolo, e mi dà l’illusione che in caso di pericolo io possa sempre
scendere e continuare a piedi. Pure sul mare, a partire dalle barche più
piccole sino alle grandi navi, penso che se le cose vanno male io sia in grado
di buttarmi in acqua e di nuotare. In aria invece, su un aereo, in caso di
bisogno io non posso uscire e volare. Non so volare, non ho ancora imparato.
E
qui finisce la giustificazione abbastanza assurda, tenendo presente la cronaca
quotidiana. In realtà la paura rimane anche se riconosco che è irrazionale,
tanto più che col passare degli anni ho sempre di meno da perdere (in termini
di vita residua).
Volendo
trovare motivazioni di tipo psicologico diverse dall’ansia legata allo
staccarsi dal suolo o da altre paure dovute a situazioni tipiche del volo mi
sembra che la motivazione reale, inconscia, inconfessata, sia il timore
profondo di staccarmi da situazioni conosciute, da persone alle quali son
legato, da ciò che mi caratterizza nella mia storia. E così ricasco
nell’obiezione accennata sopra: più il tempo passa meno mi resta da perdere.
A
giustificazione della mia paura di volare ho però un argomento che ritengo
risolutivo. Nella vita non è il caso di fare ogni esperienza per il solo fatto
che è possibile ed altri l’hanno fatta. Alcuni si sono spiaccicati contro un
muro con l’auto lanciata a velocità folle, altri si sono bruciati i neuroni
utilizzando stupefacenti, ed altri ancora hanno scelto di provare ogni
esperienza sessuale, anche le più rischiose e in qualche caso illegali o
decisamente da delinquenti. Qualche esperienza in più in questo campo non mi
sarebbe dispiaciuta, lo confesso, ma in ogni caso non avrei mai avuto il
coraggio di arrivare al limite o di forzarmi contro la mia stessa natura. Il
rischio più reale sarebbe stato quello di lasciarmi pendere troppo dalle mie piccole
deviazioni dovute a traumi o esperienze giovanili rimosse ma mai sparite.
Ecco.
La paura di volare in questo senso, cioè di fare ogni cosa venga alla mente,
quella è una paura sana, da non perdere mai. Forse si confonde col buon senso e
con la prudenza, e ovviamente nessun uomo dotato di buon senso prima di
Leonardo avrebbe mai pensato di poter volare come un uccello.
Se pensi
che tutti gli uccelli volino, per definizione, scordalo. Lo struzzo non vola. Lo
struzzo è un uccello. Non tutti gli uccelli volano. Lo struzzo è un animale
intelligente, ha capito che è più sicuro appoggiare le zampe sul terreno e non
farsi venire strane manie di grandezza.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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