I forzati della televisione sono in difficoltà,
allo stesso modo dell’autista che, prima di tutto, deve scegliere l’auto più
adatta alle proprie possibilità economiche e ai propri bisogni, ma poi, quando
si ritrova davanti diversi parcheggi liberi non sa per quale decidersi.
Scappare dal canone divenuto parte della
bolletta elettrica sarà complicato, e l’operazione dovrà essere ripetuta ogni
anno, quindi l’evasione subirà, immagino, una brusca riduzione.
La televisione così raggiungibile però non
esaurisce le offerte, anzi, ne è solo la parte povera, quella di coloro senza
grandi possibilità economiche che per necessità, o per scelta, non si abbonano
alle privare a pagamento.
Chi non si accontenta dell’offerta della Rai o
delle reti private in chiaro può decidere di pagare, extra, anche 500 euro, e
comunque sempre molto oltre i 100 del canone in bolletta, dovuti quasi sempre salvo
rari casi.
In queste condizioni è evidente che chi può
permetterselo sceglie Sky, Sky online, Mediaset Premium, Netflix o Infinity, a
seconda della sua situazione e necessità. A restare senza queste opzioni a
pagamento sono sempre meno famiglie, le proletarie dell’informazione e dell’intrattenimento,
escluse dai film più recenti, dallo sport più interessante e destinate a
sorbirsi ore di pubblicità spalmate su ogni programma televisivo.
Chi dice che la lotta di classe è finita forse
scorda i pendolari dei treni che vedono passare le Frecce assieme ad Italo, chi
si aggira in città con la sua vecchia Punto odiando cordialmente chi sfila
sulla sua X1 targa 2016, chi non ha un lavoro per il figlio mentre chi ha il
conoscente giusto non sente il problema o infine chi, pagando solo il canone in
bolletta, si vede superare dai parabolati e digitalizzati on demand.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.