domenica 15 maggio 2016

i falò





Anche i Greci praticarono sacrifici umani. Ogni civiltà contadina ha fatto questo. E tutte le civiltà sono state contadine.
                                                                   Cesare Pavese. Dialoghi con Leucò.


Se vedi un fuoco lontano, gioisci, tu sei salvo, qualcun altro brucia, un altro ha accettato il sacrificio o è stato sacrificato. Non credi che si possa volerlo spontaneamente? Eppure è evidente che succede. Succede ogni giorno, quando chi ama decide di sacrificare la vita per l’amato, non vivendo la propria, e con grande egoismo la dona, morendo poco a poco, prima del suo fine naturale.
Un tempo, forse non lo sai, nelle notti d’estate sono andato alcune volte al cimitero, e dai cancelli ho guardato tra le tombe illuminate debolmente dalle luci votive. Cosa cercavo mi chiedi? Nulla, oppure una risposta per la quale non avevo chiara la domanda. Forse ho visto i fuochi fatui, forse, ora non lo ricordo più, ma non importa. Io cercavo loro, alla fine, solo loro, mentre molti di quelli che amavo erano in vita, e non erano tra quelli.
Da un po’ non vado più di notte, i tempi sono mutati, ora tra loro ne conosco diversi, non mi serve più cercarli così. Lo faccio di giorno però, quando posso, quello non ho mai smesso di farlo, ed amo i prati verdi, i marmi, i monumenti invecchiati e coperti dal muschio. Lo faccio di giorno e ogni volta, dopo, sento di dover dire grazie.
E in quei visi, in quei nomi, quasi tutti sconosciuti, cerco di indovinare chi ha sacrificato la sua vita, chi ha donato. Non sempre sono i monumenti importanti che li nascondono, ed in ogni caso io non potrò mai saperlo.

Tu sei salvo però, se è un altro che brucia, lontano, anche nel tempo.
Pure chi non ha scelto il sacrificio ti salva, se muore al posto tuo.
Non ti è difficile sapere di questi ultimi, vero? Ne potresti citare a centinaia, a migliaia, senza conoscerne mai il nome ma senza sbagliare.
Non servono esempi, a noi fortunati. Noi lo sappiamo, anche se fingiamo di ignorarlo. Quello che siamo e possediamo oggi, anche se poco, lo abbiamo avuto in regalo. E basterebbe quasi nulla per recuperare una maggiore giustizia, prima che diventi troppo tardi, prima che altri brucino ancora in falò che si fanno sempre più vicini.
Tu senti parlare di crisi e di mancanza di lavoro? O di persone che fuggono dalla fame e dalla guerra? Certo che lo senti, ed è di quello che parlo, del dolore che come il mare in tempesta arriva sulla spiaggia, sulle scogliere, a minacciare i fari.
È quello il fuoco dei falò, che a volte inonda invece di bruciare, o annega. E noi non siamo dei che si possano permettere di guardare tutto ciò rimanendo lontani su un monte, intoccabili ed innocenti (ammesso che lo possano essere). Noi siamo mortali, e sinché i falò staranno lontani saremo salvi, ancora.

                                                                                                  Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana