Non perdere tempo a leggere questo blog, e non
farlo neppure con molti altri. Leggere un blog, o un sito personale, se ruba
troppo tempo ad altre attività di lettura alla fine diventa controproducente. Un
blog come il mio naturalmente credo posso aspettarsi alcuni lettori, pochi e
selezionati, in qualche modo coinvolti anche sul piano personale, ma non decine
e decine, o centinaia o migliaia. Altri blog ovviamente meritano ben altra
attenzione, perché chi vi scrive ha più titoli e più seguito del sottoscritto,
ma tutti, nessuno escluso, sono uno specchio che riflette la realtà,
deformandola, riducendola e semplificandola.
Quando ci si prepara seriamente ad un concorso,
ad un esame o ad una prova impegnativa non si possono cercare vie alternative o
scorciatoie per arrivare al risultato desiderato. Un esame per la patente di
guida, ad esempio, prevede competenze complesse, come abilità pratiche,
riflessi e conoscenze teoriche. Un chirurgo deve sapere esattamente quello che
fa, ed essersi preparato in lunghi anni, senza sconti. Se ha barato con i suoi
esami qualcuno pagherà cara la sua ignoranza, e non sarà un chirurgo a lungo,
spero.
Allo stesso modo chiunque dedichi troppo tempo
alla rete e non legga nulla al di fuori di ciò che si trova gratuitamente qui
ed altrove si limita, accetta di non sapere, di non essere informato, di non
approfondire e di sparare idiozie madornali solo perché la rete (o meglio,
quella fonte discutibile che si è scelta) sostiene una certa idea senza
fondamento.
La vita è anche
in rete, ma non solo in rete. Occorre
il confronto con testi di storia per capire il fascismo, studiare geologia,
ecologia ed economia per sapere come si difende il suolo, e serve conoscere in
modo approfondito le leggi per poter avere un’opinione attendibile su molti
aspetti della politica e dei rapporti sociali. Avere un’idea fondata e fontata
costa fatica, molta fatica, che spesso comporta ore ed ore di approfondimento su
testi universitari, su riviste specializzate e serie, su partecipazione a
seminari, convegni, aggiornamenti e conferenze. La democrazia non è esclusività della rete, tanto per fare un altro esempio.
Il jazz non è quello che si scarica
gratuitamente in formato mp3, è quello che si ascolta nei concerti o nei club, andandoci
fisicamente. Il teatro è quello che si vive a teatro, a pochi metri dagli
attori, che sbagliano, a volte, o sono tesi, forse annoiati oppure in stato di
grazia, non quello che, pur eroicamente, passa la RAI mentre le altre emittenti
non ci pensano neppure lontanamente, perché non ne vale la pena. Un racconto o
un romanzo sono su un libro, magari cartaceo, ma non qui, cambiando una
finestra ed aprendo altro.
Sono convinto che nulla sia gratuito, e se qualche
cosa lo sembra, allora ci hanno già ingannato, siamo caduti nel tranello.
Pensa alle tabelline aritmetiche, oppure alle poesie
e alle tabelle di dati imparati a memoria, o a tutti i nomi dei muscoli e delle
ossa. Che perdita di tempo se si trova tutto facilmente con tre click. Il fatto
è però che il cervello, se abituato a far calcoli mentali velocemente, ci risolve
molte situazioni potenzialmente imbarazzanti, e lo stesso vale per ogni
specialista nel suo campo, che non può non dominare a mente migliaia di
informazioni che lo riguardano.
Un blog è la simulazione di un testo serio. Troppo
di quello che si legge in rete è spazzatura. Il guaio è che i motori di ricerca
mettono sullo stesso piano quantità paurose di informazioni, e scegliere tra
tutte è impossibile senza una preparazione preventiva che ci faccia scartare le
boiate micidiali che alcuni si permettono di pubblicare.
Siamo tutti esperti di ogni tema possibile, e
magari a scuola, su quelle stesse materie, non arrivavamo alla sufficienza, sappiamo
tutto di Pavese senza aver mai letto nulla di suo, e mi fermo, perché esco e mi
leggo prima alcune pagine di un libro.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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