Quando torno a casa dopo un’assenza di giorni, e magari sono stanco morto, oppure quando sono innervosito, per mille motivi, a volte futili, altre molto seri, mi capita spesso di mettermi a lavare i pavimenti.
Prima aspiro lo sporco, e poi secchio, acqua, disinfettante
e strofinaccio.
Mi stanco, facendolo, più di quanto ero prima, ma nello
stesso tempo indirizzo verso oggetti inanimati la mia rabbia, mi sfogo, e
l’esercizio fisico allenta un po’ la tensione.
Quando, tantissimi anni fa, tornavo da un viaggio in un
vecchio appartamento dove vivevo ancora con i miei nonni, trovavo sempre i
pavimenti tirati a specchio, lucidi, perfetti, ed era un piacere sottile quello
che mi faceva ritrovare le stanze, le mie stanze.
Forse uno dei motivi è quello, ne sono certo, un ricordo di
mia nonna insomma.
È possibile anche che in certi momenti poi non sopporti
quello sporco che altrimenti, con un altro umore, neppure noterei.
Non ne conosco il vero motivo, questo è solo un fatto, assolutamente
marginale. Ma non è marginale il piacere, poi, di camminare scalzi per casa e
non ritrovarsi con i piedi neri. Ecco, ho detto tutto.
Anzi no. Ho appena finito di lavare i pavimenti.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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