domenica 4 febbraio 2018

i capponi




Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all'in giù, nella mano d'un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l'alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.
(Da ”I promessi sposi” di Alessandro Manzoni) 

E con questo cosa vorresti dire, che noi siam come i capponi?
Capito mi hai.
E spiegarti meglio no?
Io penso che ci stiamo beccando tra di noi mentre non dovremmo dividerci affatto ma restare uniti invece, perché i nemici son altri. Noi siamo gli ultimi, o vicino agli ultimi…

                                                                                         Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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