Mi è difficile immaginare una vacanza senza di te,
una vera vacanza come da vari anni non ci concedevamo. Qualche giorno isolato
sì, quello è già avvenuto, una visita o una breve escursione, e credo potranno
capitarne ancora, ma non una vacanza vera, non ancora. E non è solo una vacanza
che mi è difficile immaginare ma molto altro, molto di più. È tutto un mondo
che poco a poco mi rendo conto che è crollato definitivamente. Ne sono rimasti
solo ricordi. E non si vive di ricordi, si sopravvive. Magari potrò anche
mutare opinione o umore, chi può dirlo, ma da un po’ acquisto una
consapevolezza che mette radici e mi rende i mutamenti più complessi e
problematici.
È difficile, è tutto più difficile.
Quando vivo un’esperienza piacevole vorrei
condividerla, e non posso. Quando ho paura o sono in apprensione per qualcosa non
ho la possibilità di confidarmi, di ricevere aiuto o consiglio.
Lo dico ad altre persone, certo che lo dico, ma non
è lo stesso. È difficile accettare di essere deboli e fragili, convivere con la tua
assenza. Credo sia così che si diventi poco a poco silenziosi, estranei.
E tu sorridi, come sorridevi un lontano giorno di
maggio.
Da poche ore è successa una cosa bella, che tu da
tanto aspettavi, e non so come dirtelo, come fartelo arrivare, non me ne so
fare una ragione. La rabbia ed il pianto servono a poco, a nulla. Non consolano
e non risolvono.
Promettimi che tenterai di fuggire da questi pensieri…
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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