domenica 9 ottobre 2016

Un panino a scuola



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Ma allora dimmelo che non hai capito che la mensa a scuola è importante come momento per imparare a stare assieme mangiando le stesse cose nel rispetto di ognuno e senza sprecare un’occasione fondamentale di integrazione e di educazione alimentare.

Un istituto scolastico che onora il suo nome prevede che ogni alunno, in mensa, venga rispettato sia per le esigenze legate alle indicazioni mediche (certificate) sia per la religione. Ogni alunno deve ricevere la stessa attenzione riservata a tutti i compagni, e se la famiglia ha difficoltà economiche o è numerosa, è compito dell’ente (solitamente il Comune) che fornisce il servizio rimuovere ogni tipo di ostacolo, arrivando a pagare, se necessario, il pasto al posto dei genitori.

È denso di ricadute negative il fatto che alcuni ragazzi possano sedere in mensa, al momento del pasto, e che invece di essere trattati come gli altri (con le sole due eccezioni citare sopra), possano mangiarsi un panino portato da casa. Che esempio sono? Passano il messaggio che i più poveri non hanno il diritto di mangiare ciò mangiano gli altri, oppure al contrario, che si è furbi e protetti dai genitori mangiando un invitante panino al prosciutto mentre agli altri tocca un sano ma poco amato passato di verdure?

In entrambi i casi è una sconfitta. Se poi a decidere è una sentenza, allora diventa un problema grosso. Si sminuisce il valore educativo della mensa.
Ad essere maligni alcune amministrazioni locali potrebbero approfittarne per non farsi carico del pasto delle famiglie bisognose aumentando senza problemi il costo per tutti ed ignorando ogni priorità educativa per tener conto solo del bilancio.

Se diventasse prassi che, avendone i mezzi, basti andare da un avvocato per imporre la propria visione personale contro i principi alla base dell’educazione pubblica la scuola potrebbe chiudere subito. Non formerebbe più il cittadino di domani, ma un egoista furbo oppure un altro succube dell’arbitrio altrui. Come se ne avessimo bisogno.

                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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