Un profilo “di parte” su un social, tutto esclusivamente
dedito a propaganda politica pentastellata, può essere considerato attendibile
in una sua frase staccata dal contesto anche se apparentemente parte da una
protesta molto sentita dal cosiddetto popolo?
Dicendo no mi posso attirare le critiche di chi ritiene che
una frase possa essere oggettiva a prescindere?
Per farla breve la frase è questa:
“Ecco la solita boiata Piddina "Se tutti pagano le
Tasse ne pagheremmo tutti meno" Palla!!! mangerebbero ancora di piu!“
Occorre darsi strumenti, regole di lettura e di analisi per
capire, e per accettare o non accettare un’affermazione del genere. Poi
ovviamente le regole scelte possono essere sbagliate, ed è possibile sempre
cadere nell’errore opposto, cioè irrigidirsi per partito preso, dimostrare
scarsa onestà intellettuale e negare l’evidenza.
Il fatto però è che occorre fare una scelta, possibilmente
logica, ed analizzare sia la frase staccata dal contesto che inserita in un
disegno preciso.
Proverò a fare entrambe le cose.
La frase staccata dal contesto
Premessa: “Ecco la solita boiata Piddina.”
Si parte dall’offesa politica per deridere l’avversario. È il metodo di chi parla di “Renzie” e che fa dell’insulto e del turpiloquio una forma di comunicazione. Noi abbiamo ragione e siamo onesti, voi, e tutti gli altri che non siamo noi, dicono boiate, palle, rubano. Se poi non sono eletti o di potere ma semplicemente elettori sono dei poveri idioti che non hanno capito nulla, e complici.
Si parte dall’offesa politica per deridere l’avversario. È il metodo di chi parla di “Renzie” e che fa dell’insulto e del turpiloquio una forma di comunicazione. Noi abbiamo ragione e siamo onesti, voi, e tutti gli altri che non siamo noi, dicono boiate, palle, rubano. Se poi non sono eletti o di potere ma semplicemente elettori sono dei poveri idioti che non hanno capito nulla, e complici.
Concetto deriso e criticato: "Se
tutti pagano le Tasse ne pagheremmo tutti meno".
E’ talmente ovvia la sua correttezza che non meriterebbe spiegazioni, in un paese nel quale una persona su quattro, per essere ottimista, o non paga le tasse o comunque cerca metodi per pagarne meno in modo fraudolento. Chi paga in modo assolutamente certo è solo chi viene tassato alla fonte, fatto salvo che tantissimi onesti ci sono in tutte le categorie, quindi non intendo accusare assolutamente nessuno personalmente.
Le statistiche sull’evasione e gli studi in merito però esistono, se si vuol leggerli.
E’ talmente ovvia la sua correttezza che non meriterebbe spiegazioni, in un paese nel quale una persona su quattro, per essere ottimista, o non paga le tasse o comunque cerca metodi per pagarne meno in modo fraudolento. Chi paga in modo assolutamente certo è solo chi viene tassato alla fonte, fatto salvo che tantissimi onesti ci sono in tutte le categorie, quindi non intendo accusare assolutamente nessuno personalmente.
Le statistiche sull’evasione e gli studi in merito però esistono, se si vuol leggerli.
Appurato questo è conseguente che se trovassi qualche
evasore e lo obbligassi a pagare al mio posto quello che io pago al posto suo
io pagherei meno. Cosa non è chiaro nel ragionamento che è pura base della
statistica? Se io mangio due polli e tu nessuno, in media mangiamo un pollo a
testa. È persino una barzelletta, ormai.
Conclusione: “Palla!!! mangerebbero ancora di
più!“.
In altre parole se ci fossero più soldi che entrano nelle finanze dello Stato, per pagare polizia, scuola, sanità, vigili del fuoco, assistenza agli strati deboli e via continuando, aumenterebbero le occasioni (anzi, è una certezza) di nuovi e più diffusi episodi di appropriazione indebita, furto, intrallazzi e via dicendo.
In altre parole se ci fossero più soldi che entrano nelle finanze dello Stato, per pagare polizia, scuola, sanità, vigili del fuoco, assistenza agli strati deboli e via continuando, aumenterebbero le occasioni (anzi, è una certezza) di nuovi e più diffusi episodi di appropriazione indebita, furto, intrallazzi e via dicendo.
Non si valuta assolutamente la possibilità di punire chi
ruba, manco per idea.
Partendo dalla cronaca quasi quotidiana di politici sorpresi
a rubare in mille modi diversi si passa automaticamente al concetto che è così
e basta. E se è così, molto meglio non pagare le tasse, come diceva un noto
imprenditore sceso in campo tempo fa. Se le tasse sono alte, è lecito non
pagarle.
Paghiamo sempre più tasse, ed in parte è sicuramente vero.
Però è pure vero che vedo molti vivere troppo al di sopra di quanto posso
permettermi io. Case lussuose, auto costosissime, vacanze in luoghi che io non
vedrò mai, e un tenore di vita inavvicinabile. Mica vero che tutti paghiamo
troppe tasse.
E non è neppure vero che chi ruba poi finisca in carcere,
come vorrei, ma come non succede quasi mai. In Germania ci sono molto più
evasori che in Italia, visto che i detenuti per tale crimine sono molti di più.
(bello come ragionamento, vero?. Peccato che in Germania li stanino sul serio,
e non li perdonino o non offrano loro alcuna scappatoia)
Sarà poi vero che ad un aumento delle entrate corrisponda
sempre un aumento delle spese? Sì e No. Sì nel senso che ovviamente le entrare
servono esattamente per sostenere le uscite (bisogni). Altrimenti neppure le
entrate avrebbero un senso. No perché io parto dai bisogni per stabilire anche,
ma non solo, ovviamente, la necessità di avere entrate. Impossibile separare
rigidamente le due voci. Occorre risparmio nella spesa e riduzione a zero degli
sprechi (e delle ruberie), ma occorre anche suddividere in modo equo e corretto
il contributo di ognuno. In altre parole non posso pagare solo io anche per te.
La frase inserita in un disegno preciso
Passare alla seconda modalità di analisi diventa molto più
illuminante, e si scoprono, per così dire, le motivazioni ben poco nascoste.
Quindi occorre perdere un po’ di tempo e leggere un certo numero di suoi
interventi politici, eliminando le parole di carattere generale o attinenti a
normali rapporti di cortesia.
Il personaggio rappresenta il tipico pentastellato. Diffonde
solo ed esclusivamente una certa ottica. Attacca continuamente l’ebetino e gli
ebetini che lo votano, e che magari hanno già i loro motivi per criticarlo
senza dover aspettare proprio lui, l’illuminato, per capirlo. Ogni scelta
politica diversa è fatta in malafede, o da ignoranti. Gli interventi dei vari
Di Maio & C sono citati appena possibile come fari di lungimiranza.
Una caratteristica che contraddistingue questo campione di
militanza politica, ma in questo occorre dire assolutamente non solo, anzi, in
ottima e folta compagnia tra altri appartenenti ad ogni schieramento, è la sua
critica-ironia a senso unico, esclusivamente rivolta al fuori il movimento, mai
al suo dentro. Nessuna sbavatura nelle idee 5stelle,un passo falso o una scelta
discutibile. E se esiste, nasconderla e non farla emergere.
Anche in questo atteggiamento, agli antipodi di una visione
oggettiva della realtà, che ha sempre mille sfumature, ci vedo un calcolo
scorretto o quantomeno miope.
Per quanto mi riguarda, perché occorre a volte spiegarsi in
modo esplicito, io non condivido molte delle scelte attuali operate dal
governo. Un solo esempio: la scuola. Praticamente quanto si sta facendo oggi in
questo campo è impossibile da accettare passivamente. In particolare quando si
tenta di far passare come scuole pubbliche e quindi da finanziare con soldi
pubblici le scuole parificate a gestione privata, confessionale e non statale.
Altri esempi qui non servono. Cercali sul mio blog, se ti interessa.
Ma poi, io, che ci perdo tempo a fare? Chi me lo fa fare?
Tento di discutere con chi mi ritiene un idiota? Devo essere disponibile a
capire o a discutere con chi mi insulta? Non ci penso neppure. Lo blocco.
Peccato però per chi gli dà corda.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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