sabato 11 aprile 2015

Immagini slegate


Cosa unisce una colica renale, Radio Maria, un appartamento confuso nella sua definizione ma oscuramente familiare, tante persone con una presenza fuori posto, una strana doccia e molto altro ancora?
Ora, a distanza di ore, apparentemente nulla. Scavando all’indietro nel tempo invece qualche frammento riemerge, anche se non è sufficiente per legare gli eventi uno all’altro. 
Eppure ora li vedo, quindi qualche cosa significano, è evidente. Un legame mai spezzato forse, ammesso sia possibile intendere così queste immagini, perché su tutte una ora diventa sempre più chiara, sembra prevalere.

Mia nonna vedeva il mio dolore, lo capiva, chiedeva cosa poteva fare, ma la colica renale è dolore puro, supera le motivazioni logiche, anche se dal punto di vista medico non ha praticamente punti oscuri, patologicamente parlando. Eppure quel dolore assurdo, riprovato solo come ricordo poche ore fa, stavolta non doloroso, associato a una stanza, a una parete, a un letto, me l’ha riportata. Dopo tantissimi anni è tornata a chiedermi cosa può fare per me. Quella soltanto è rimasta, quella è la motivazione, ed ora capisco il perché. Solo ora mi rendo conto che il dolore di allora serviva a farmela ritrovare dopo.
Il dolore non è stato inutile.

Il resto non lo so decifrare, non ne ho ancora gli strumenti. Radio Maria e quelle persone, quasi a formare un cerchio che mi coinvolge, non mi dicono nulla. Non ascolto mai quella radio, non ho riconosciuto nessuna di quelle persone, non mi hanno fatto né detto cose importanti o che ricordi. Mi sono lasciato in parte trascinare sino ad alzarmi, dal posto in disparte dove me ne stavo seduto. Forse era uno spazio di un antico cortile, è possibile. Non era del tutto estraneo.  E poi quella stanza, forse altri appena usciti, e una doccia, ma non in bagno bensì direttamente sul letto, come la cosa più naturale del mondo, e solo dopo vista come un po’ assurda.

Mutamenti, rinnovamento, forse potrebbe significare tutto questo, o anche altro, come ricerca di conferme, legame col mio passato, forte, e pure attesa del futuro.

Quello che unisce le varie immagini è difficile da definire con chiarezza, per me, ma alla fine non mi trasmette ansie o paure. Ho quasi l’impressione di averne un beneficio, come dopo aver trascorso una giornata piacevole con persone a me legate.

Forse era questo lo scopo finale, ammesso che tutto ciò avesse uno scopo. O meglio. Sono abbastanza sicuro che avesse uno scopo, solo non sono sicuro di saperlo riconoscere nella sua interezza. E a questo punto mi fermo, anche perché sono consapevole di non aver mai avuto esperienza di nulla di definitivo e completamente spiegabile.     

                                                                                                         Silvano C.©                                                                                                                

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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