Si avvicinano quei giorni pieni di memoria, quelli che da molti anni hanno assunto sempre maggior significato e che, purtroppo, hanno anche iniziato a perdere pezzi e persone con le quali ricordarli. Ogni azione al riguardo è inutile, lo so. Dovrei essere più pragmatico e meno autoreferenziale e autolesionista, dovrei. Guardare avanti sempre e mai indietro. Per alcuni versi ci riesco bene, e anche la pigrizia mi aiuta a non tornare in alcuni luoghi che conoscemmo assieme. Mai cercare la felicità dove si è vissuta senza sapere di viverla, è cosa risaputa. Quei luoghi ci ha pensato il tempo a farli sparire o a deformarli senza pietà. E poi tu non ci saresti. Quindi, adesso, che ci andrei a fare? Ma quando il calendario arriva a questo mese non posso nulla, tutto sembra convergere in un unico punto nero che assorbe ogni cosa, la fa sparire e subito riemergere uguale e diversa. I tuoi biglietti li conservo, conservo i tuoi libri che in parte leggo, quello che ti piaceva non è andato altrove, parte è come allora, e qualche volta sembra che tu, da sotto, mi chieda qualcosa. Nulla è come prima ma tanto, anche se tu fossi qui, non sarebbe comunque com'era dieci, venti o trenta anni fa. Così è che va il mondo e con lui la vita che ci tocca. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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