Taci e non dir nulla
Il silenzio per me non è silenzio, non lo è mai stato
Domami forse lo diventerà, quando le luci si spegneranno
Oggi però le luci sono accese, di notte ci sono le stelle e, più vicini, i lampioni
Ma il vero silenzio non l’ho ancora provato. Se tutto tace resta il rumore di fondo, con le voci di tutti, con la memoria che porta allegria e dolore.
Anche in attesa della fine del carnevale non ci può essere silenzio, tu mi parli ancora, tutti spingono e si ingorgano tentando di uscire e dire. E raramente ho amato il carnevale.
Nel silenzio che non c’è risento Licia e Roberta, Sandro, Alfredo che non sopporto né sento più da tempo, Daniele e Angela, Katia e Romeo, mi arrivano ancora la voce di mia madre e mio padre, di mio nonno e mia nonna, e risento te, meno di quanto vorrei.
Quindi non devi dir nulla, continuo a sentirti ma mi manchi, mi contraddico e, quando vengo a trovarti, non trovo più i gatti che meno di un anno fa trovavo a farti compagnia. Ora forse si sono avvicinati a te e allontanati da me. Mi mancano i gatti e mi manchi ancor di più tu.
Non ho voglia di far festa per carnevale. O meglio. Mi piacerebbe poterti aspettare con un piatto di maccheroni fumanti mentre scendi dalla corriera a Sarche, un giorno di carnevale di troppi anni fa.
Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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