Non so, dimmi tu.
Un cosa allegra, hai sempre la
faccia da funerale…
Non ho la faccia da funerale,
è la mia faccia di sempre, non mi sembra neppure di essere arrabbiato più del
solito.
Io però sono stanca di questa
cosa, e di come mi tratti.
E come ti tratterei, scusa? Non
mi sembra di aver fatto niente, assolutamente niente di sbagliato. Non adesso,
almeno.
…
Ed ora fai silenzio? Inizi e
poi non spieghi?
Non credo sia necessario
spiegare, e se non vuoi capire non posso obbligarti.
--
Qui mi fermo, oltre sarebbe
troppo, troppa fantasia, troppa chiarezza, troppa sincerità o troppa
invenzione. La realtà è diversa, e la realtà che vivo non è quella che vorrei,
o almeno non tutta. Un dialogo funziona solo se si è in due a parlare, ed una
lite riesce sicuramente più completa se si litiga in due.
Litigare da solo non funziona,
e litigare con te non mi è più possibile. Io rivorrei indietro le mie tante
liti con te, quelle che alla fine spesso mi hanno visto fare la figura dell’idiota.
Riflettendo a mente fredda non poche volte ero costetto ad ammettere il mio
torto, e con questo certe volte speravo di aver chiuso la faccenda. Non sempre
era così, ovviamente, perché non tutte le parole si possono perdonare e molte
lasciano un segno, o un senso di colpa.
Di tante litigate ne ricordo
una in particolare, una nella quale certamente sono andato oltre le righe,
nella quale i toni erano sbagliati, ma ora rifarei esattamente come quattro
anni fa. Sbagliando, certo, ma la rifrei. Mi spingeva la volontà giusta, quella
che alla fine sono certo hai dovuto ammettere pure tu, anche se non abbiamo più
approfondito. Andare a fondo, anche ora, mi fa male, ho sbagliato persino a
voler ricordare. Eppure è stata solo una telefonata, sbagliata nella forma, non in quanto provavo.
Mi manca quella lite. Ridammela
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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