mercoledì 27 maggio 2020

dicono che



Dicono che nulla finisce mai per sempre, ma se poi mi fermo a riflettere sulle relazioni tra ogni cosa, sulla stessa origine del tutto sul piano della materia e del tempo, devo anche sentire altri mentre precisano che lo stesso tempo non esisteva prima, ed ha iniziato ad essere solo all’improvviso, assieme alla materia, alla luce, allo spazio finito-infinito. E forse finirà per sempre, e anche la parola “sempre” non ha alcun senso.

Mi dicono che dovrei fare altro, cercare altro, buttare intere stanze piene di inutili oggetti come abiti, carte, ricordi, regali… questo mi dicono alcuni, e non li ascolto. Facciano loro ciò che vogliono della loro vita, e lasciano agli altri viverne una diversa, personale, difficile e frutto di mediazioni, scelte, strettoie, obblighi ed impegni da rispettare, colpe con le quali convivere sino alla fine se l’oblio non viene ad aiutare con la sua rimozione.

Tu non me lo hai mai detto esplicitamente, però il cimitero non ti è mai piaciuto. Non hai mai ritenuto di andare a trovare in certi luoghi chi avevi perso e, se non c’era un motivo particolare, hai sempre evitato di entrare passando quei cancelli. Ti capisco, ti ho capita, ma io non la penso così. E ti vengo a trovare.

Dicono che è inutile cercare il dolore, ma chi lo cerca? Io cerco esattamente l’opposto, il piacere immediato e la serenità futura, la soddisfazione di ogni impulso oltre ogni considerazione morale o di opportunità o di giustizia. Mi ferma solo l’idea di essere scoperto nelle mie miserie e, forse, anche una sorta di coscienza che convive nella mia mente e non capisco se è una legge mia o che mi arriva da fuori. Io in ogni caso non lo cerco il dolore, ma se è un effetto collaterale del trattenerti non potrei farne a meno. Le lacrime non uccidono nessuno, e se esistono avranno forse un senso.

Tutti mi dicono di tutto. E in parte tutti, oltre un certo limite, mi annoiano. Poiché non amo ripetere, smetto anche di dire. La solitudine mi pesa, ma mi pesa anche il suo opposto scomodo, che ho subito in anni trascorsi e che ora non mi attira più. Qualcuno si chiede perché io tenda a scomparire, lo so. Tu però ne conosci perfettamente i motivi, e forse non li approvi ma li accetti.

Io ora vorrei sapere cosa mi dici tu, Viz.

                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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