Dicono che nulla finisce mai per
sempre, ma se poi mi fermo a riflettere sulle relazioni tra ogni cosa, sulla
stessa origine del tutto sul piano della materia e del tempo, devo anche
sentire altri mentre precisano che lo stesso tempo non esisteva prima, ed ha
iniziato ad essere solo all’improvviso, assieme alla materia, alla luce, allo
spazio finito-infinito. E forse finirà per sempre, e anche la parola “sempre”
non ha alcun senso.
Mi dicono che dovrei fare
altro, cercare altro, buttare intere stanze piene di inutili oggetti come
abiti, carte, ricordi, regali… questo mi dicono alcuni, e non li ascolto. Facciano
loro ciò che vogliono della loro vita, e lasciano agli altri viverne una diversa,
personale, difficile e frutto di mediazioni, scelte, strettoie, obblighi ed
impegni da rispettare, colpe con le quali convivere sino alla fine se l’oblio
non viene ad aiutare con la sua rimozione.
Tu non me lo hai mai detto
esplicitamente, però il cimitero non ti è mai piaciuto. Non hai mai ritenuto di
andare a trovare in certi luoghi chi avevi perso e, se non c’era un motivo
particolare, hai sempre evitato di entrare passando quei cancelli. Ti capisco,
ti ho capita, ma io non la penso così. E ti vengo a trovare.
Dicono che è inutile cercare
il dolore, ma chi lo cerca? Io cerco esattamente l’opposto, il piacere
immediato e la serenità futura, la soddisfazione di ogni impulso oltre ogni considerazione
morale o di opportunità o di giustizia. Mi ferma solo l’idea di essere scoperto
nelle mie miserie e, forse, anche una sorta di coscienza che convive nella mia
mente e non capisco se è una legge mia o che mi arriva da fuori. Io in ogni
caso non lo cerco il dolore, ma se è un effetto collaterale del trattenerti non
potrei farne a meno. Le lacrime non uccidono nessuno, e se esistono avranno
forse un senso.
Tutti mi dicono di tutto. E in
parte tutti, oltre un certo limite, mi annoiano. Poiché non amo ripetere,
smetto anche di dire. La solitudine mi pesa, ma mi pesa anche il suo opposto
scomodo, che ho subito in anni trascorsi e che ora non mi attira più. Qualcuno si
chiede perché io tenda a scomparire, lo so. Tu però ne conosci perfettamente i
motivi, e forse non li approvi ma li accetti.
Io ora vorrei sapere cosa mi
dici tu, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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