lunedì 18 maggio 2020

spezzoni

Basta nulla, e tu mi sei di fianco. Dicono che non si vive dopo la morte, ma è solo un gioco di parole, solo un gioco, e basta poco per cambiare il senso di ogni cosa quando tutto il sistema di riferimento muta.
Cosa sarò e cosa sei ora non so dirlo, nessuno ha prove, nessuno lo racconta permettendo di verificare la verità delle sue affermazioni.
Posso solo dire che non si vive dopo la morte, la vita è questa che mi resta e che hai avuto, che altri continueranno dopo di me e dopo di noi.

Dopo però qualche cosa rimane, e a volte ho una grande curiosità di scoprirlo, facendo finire finalmente quest’attesa per certi versi assurda, che tuttavia devo riempire di senso ed azioni non completamente stupide, non tutte cattive, possibilmente in grado di lasciare, dopo di me, un giudizio accettabile. Non temo, credo, il castigo, né mi illudo di avere premi. Non so neppure chi e cosa e se sarò, figurarsi il resto… Temo invece che chi rimane, dopo di me, veda troppi difetti, troppe mancanze, troppi egoismi, e scopra troppi scheletri nell’armadio. Vorrei che la mia storia fosse giudicata con una certa benevolenza e così cavarmela, senza gloria e senza infamia. Uno tra i tanti, da ricordare, ogni tanto e senza esagerare, per alcuni anni prima di sparire per sempre qui.

Se dico che mi manchi questo basta per dire che ci sei, in qualche modo? Quando compro qualche cosa che a te piace(va) posso pensare che sorridi? E se quando ti vedo sorridere so che veramente tu non sei mai lontana, posso dirlo?

                                                     Ciao, Viz.

                                                                                         Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

2 commenti:

  1. puoi dirlo, perchè nonostante non sia nè credente nè altro anche a me succede, e a luglio saranno trascorsi 6 anni, ma a volte, soprattutto in questa casa che ci siamo costruiti con tanto impegno e anche preoccupazioni, io Aldo lo vedo rinascere nei fiori, nelle melanzane dell'orto, ma soprattutto quando torno a casa dopo un viaggio è come se due braccia mi accogliessero. Si può dire che sia un gioco consolatorio della mente, certo, ma è indubbio che serve.

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    1. Ho perso dimestichezza col blog, leggo solo ora... grazie...

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