lunedì 26 dicembre 2022

Vecchio e nuovo

Ancora pochi giorni e muore l’anno vecchio lasciando spazio e tempo a quello nuovo. Nelle rappresentazioni di quando ero bambino questo passaggio era visualizzato con l’immagine di un vecchione che se ne andava e al suo posto restava un neonato sorridente. Il fatto è che dopo averne viste tante di queste immagini disegnate con una fantasia datata rimane difficile credere che il nuovo arrivato sia sorridente a ragion veduta, sembra piuttosto che neppure si renda conto di quello che lo aspetta. Nessuno ha il diritto di distruggere le speranze ma neppure quello di alimentarle troppo. Non si muore prima di morire ma ci si spegne a volte lentamente, inesorabilmente. Dirlo potrebbe suonare crudele e le parole giuste non esistono, non sono mai state pronunciate. Tutte quelle che io ho sentito in proposito sono state sbagliate, inopportune, delicate ma insostenibili, sempre dolorose. Non esiste morte senza dolore, e l’anno vecchio che tra pochi giorni muore lo farà con una punta di rimpianto, col ricordo di quanto si è perduto per sempre. Come si può sostenere quest’ingiustizia? La risposta è semplice, si fa e basta. Ciao Viz, non ci sono soluzioni alternative.

                                                                                                     Silvano C.© 
                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana