domenica 6 gennaio 2019

Uno strano sogno lungo un anno


Tu leggi l’oroscopo, io ti prendo in giro.
Io leggo l’oroscopo, tu sorridi.
L’oroscopo è una distrazione, non è necessario crederci per leggerlo, a volte anzi aiuta a vedere le nostre miserie, ed a distaccarcene.
Io leggo l’oroscopo solo e perché tu lo leggi, e così ti trattengo.

Mi arrabbio, tratto male chi non se lo merita e chiedo di te. Perché non sei in casa, come mai sei da sola in ospedale? Ti hanno operata ai polmoni e nessuno è con te. Eppure qualche cosa non torna, mia nonna se ne è andata tanti anni fa, lei non ha colpe. Perché mi innervosisco con lei che se potesse mi aiuterebbe costruendomi la realtà che desidero, sacrificando la sua? La risposta forse è che ognuno uccide chi ama.

Ripercorro i luoghi soliti, ti ritrovo a volte, mentre altre volte mi sfuggi e così mi distraggo, colpevolmente. Respirare l’aria della speranza, dell’attesa e della paura. Sapere che qualcuno soffre, vedere chi porta una borsa con le cose necessarie, e trovare un viso che mi riporta altri anni. Non so descrivere quello che provo ogni volta che percorro quei corridoi,  o per farlo dovrei smettere di tornarci, e ripetere all’infinito dentro di me la stessa azione, come se riascoltassi lo stesso brano musicale, rivedessi lo stesso film, rileggessi le stesse pagine, sino a confondere il vero.

Chi conobbi quattordicenne, oggi donna, mi dice che non sono cambiato. Quando le dico di te mi risponde che spera che io superi questo momento. Quando ci salutiamo e si allontana io supero lei, che non conta quanto conti tu, e, se mi permetti, non intendo superare alcun momento, malgrado quello fosse un augurio in buona fede. Tanto di quello che dovrebbe aiutare è del tutto inutile, inefficace, fuorviante. Io non so cosa sia giusto, ma non me lo può dire nessuno; solo tu, con calma e pazienza, me lo farai capire.

Ho sorriso, fatto battute, raccontato di chiese e antiche osterie, descritto cimiteri e salame all’aglio. Sono stato assolutamente superficiale e, alla fine, non ne ho ricevuto nulla, o forse, ancora non capisco cosa ho avuto. Forse si deve fingere per vivere? Il fatto è che, dopo qualche anno, il desiderio di ottenere qualche cosa al prezzo della finzione o anche solo della presenza passiva diminuisce molto. Anche pagare per avere ascolto non porta a nulla di concreto quando finalmente si realizza che, comunque vada, ciò che interessa non si può in nessun caso ottenere.

Ed ora di nuovo buon anno, Viz. È già trascorsa una settimana, e il nuovo anno non è iniziato peggio di quello appena finito. Non è poco.
 
                                                                                    Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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