mercoledì 16 gennaio 2019

uomo fortunato



Oggi ho finito il Vermentino, ed ho letto anche di un uomo fortunato, morto di colera. Ti prego di non pensare che lo ritenga fortunato perché morto di colera sotto l’effetto dell’ebrezza alcolica, sarebbe fuorviante, e ingiusto.

La tua parte degli angeli ormai te la sei bevuta pure tu, quindi se continui a pensare all’effetto alcolico, non scordare che pure tu ne sei coinvolta (a volte sono spiritoso, no?).

Quell’uomo è stato fortunato per molti motivi. Ha avuto una vita avventurosa, ha avuto esperienze nel mondo in luoghi lontani da dove era nato, ha sempre difeso le sue idee, ha avuto una fortuna che ha saputo usare nel modo giusto, e poi problemi e dolori ma anche una moglie alla quale è stato vicino tutta la vita. Quando è morto ha ricevuto l’omaggio dell’intero paese dove viveva, anche di quelli con i quali si era scontrato; tutti lo riconoscevano onesto.
Il motivo principale per il quale io lo ritengo fortunato però è che è morto di colera al momento giusto.

La moglie era morta da poche ore per lo stesso motivo, e lui ha potuto prepararla al suo ultimo viaggio. Prima che lei partisse ha avuto il tempo di salutarla. Ha preservato la dignità di lei sino alla fine e non ha chiesto aiuti a nessuno, perché è stato un uomo forte sino all’ultimo istante. A sua volta non ha chiesto aiuti per sé. Ha cercato gelosamente la solitudine dei suoi momenti finali con lei, e ci è riuscito, sopravvivendole solo poche ore, come aveva chiesto.

Io non sono fortunato invece, o non in quel modo. Magari i tempi, le situazioni, i caratteri, tutto è diverso. Forse sono fortunato perché ho ancora un motivo che mi trattiene, un dovere al quale non intendo sottrarmi. Tu te ne sei andata ed io ho dovuto restare. Tutto avrei pensato, ma non che sarebbe toccato prima a te. Forse è per quello che un po’ di Vermentino, senza abusarne, può aiutare.

Domani forse potrei pensare al Marzemino, perché pure quello ti piace, no?


                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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