Non saprei a chi raccontarla
se non a te.
Potrei raccontarla a tanti, è
vero, ma vorrei che solo tu l’ascoltassi.
Desidero più di ogni altra
cosa il tuo commento su questa storia, che ti vorrei raccontare, perché mi fido
praticamente solo del tuo giudizio.
So di non averti ascoltata a
sufficienza, lo so. Ora è tardi per riparare, ma il tempo mi la fa pagare
questa colpa con gli interessi, che tu non chiedi, certo, ma che io devo
onorare, e non li posso eludere. Chi me li chiede non accetta rifiuti.
Questa storia parla di amore e
di delusioni, parla di falsi amici e di veri amici, di amici perduti e di altri
ritrovati. Parla di bellezza, di quella bellezza che non si perde mai. Parla della
morte, che arriva sempre troppo presto o troppo tardi, quasi mai in allegria. E
ricorda, ricorda, ricorda…
Non so decidermi a cominciarla,
vorrei che l’inizio fosse unico ed irripetibile, che da subito richiamasse
tanto la tua attenzione da costringerti a tornare e a non andare più via. Io questa
storia, ad essere sincero, te la racconto da più di due anni, ed ogni giorno
cerco parole diverse, che mi consolino un po’, che ti consolino un po’, che
cambino il mondo.
Quindi ora, pian piano, inizio
a raccontarla cercando un modo nuovo per farlo
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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