Negli anni ’50, a Ferrara, in Corso Giovecca, si svolgeva
per carnevale una sfilata di carri allegorici. Io avevo meno di sette-otto
anni, ed un giorno siamo partiti dal paese, io ed i miei, prendendo l’autobus,
per andare a vedere le maschere, i carri, la gente in festa. Mi dicevano che
addirittura buttassero le caramelle da quei carri, a tutti, come se cadessero
foglie in autunno. Io ero tutto eccitato, e scendendo dall’autobus troppo in fretta sono caduto malamente a terra. Il braccio col quale mi ero
istintivamente attutito la botta ne è uscito malconcio, ed ho avvertito
subito un dolore lancinante, quasi insopportabile.
Mi sono lamentato, ovviamente, ma ero troppo curioso di
vedere la sfilata dei carri, e il lancio delle caramelle. Di quello spettacolo
però non ricordo assolutamente nulla o quasi, solo una gran confusione ed il
dolore al braccio. Non so neppure se i miei mi hanno portato subito al pronto
soccorso o se ho dovuto aspettare il giorno dopo andando dal nostro medico.
Fatto sta che mi hanno bloccato il braccio e l’avambraccio con stecche e
fasciature, senza ingessature, e che ho trascorso i 15-20 giorni successivi in
quello stato.
Una volta l’ho aspettata, doveva arrivare col pullman da
Tione, ed in quel momento, alle Sarche, sulla strada per il lago di Toblino,
stavano distribuendo a tutti i maccheroni. Era il periodo di carnevale, ed in
Trentino questa tradizione è rimasta ancora oggi in moltissime località e
in tanti quartieri. Quando è scesa era stupita di vedermi, ed ancor più stupita di
trovarsi davanti un piatto fumante di rossi maccheroni al sugo con formaggio.
Diversi anni dopo, con nostro figlio piccolo, andavamo in tre a
tutti i carnevali dove ci trovavamo, in Trentino o in provincia di
Ferrara, e lui si vestiva in maschera ovviamente. Festeggiavamo per lui, ma con
la morte nel cuore. Stavamo rischiando che casa nostra fosse messa all’asta per
un fallimento immobiliare.
Nostro figlio intanto cresceva. Siamo andati a Venezia, e
per l’occasione, erano i giorni precedenti il carnevale, gli abbiamo comprato
in una calle un bellissimo berretto a sonagli, colorato e tintinnante. Ci
piaceva molto, e piaceva pure a lui. Era tutto allegro a vedersi riflesso nelle
vetrine. Nel giro di poche ore però è stato assalito da un fortissimo mal di
testa, che gli ha rovinato la giornata e che solo poco a poco gli è passato. Non ha mai più voluto mettere quel bellissimo berretto di
carnevale.
Pochi giorni fa sono uscito a fare due passi, felice di
essere in fase di ripresa da un anomalo dolore alla schiena che mi tormenta sin
da prima di Natale e mi ha costretto ad interminabili controlli di vario tipo
sino all’intervento di un fisioterapista che spero risolutivo.
Non avevo fretta, camminavo forse un po’ distratto, sul
marciapiedi, e mi guardavo attorno. Non passavano ragazze nelle vicinanze a
distrarmi, il sole era piacevole, e mi godevo la giornata, allontanando i
pensieri negativi nascosti dietro agli angoli delle vie e pronti a rifarsi vivi.
All’improvviso ho perso l’equilibrio, e dopo un tentativo di
recuperarlo sono caduto a terra come una pera troppo matura, mi sono strappato
i pantaloni in modo irreparabile all'altezza del ginocchio ed ho battuto la spalla destra a
terra. Sono rimasto intontito un attimo, mi sono ripreso, ho detto a chi mi
guardava dall’altra parte della strada che andava tutto bene e mi sono
rialzato, tornando poi un po’ meno baldanzoso verso casa. La spalla ed il
braccio ora vanno migliorando poco a poco, ma mi fanno ancora male. E mi
chiedo, a questo punto: come ho fatto a cadere così? E subito dopo mi rispondo:
tranquillo, è normale, è carnevale!
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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