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Ore, minuti primi, minuti secondi, decimi centesimi e millesimi di secondo. E poi le frazioni ancora più piccole di tempo che definiamo misurabile, perché noi pensiamo di misurare il tempo, mentre è il tempo che misura noi, dal nostro inizio alla nostra fine, mentre lui resta smisurato.
Ore, minuti primi, minuti secondi, decimi centesimi e millesimi di secondo. E poi le frazioni ancora più piccole di tempo che definiamo misurabile, perché noi pensiamo di misurare il tempo, mentre è il tempo che misura noi, dal nostro inizio alla nostra fine, mentre lui resta smisurato.
Ma quanti secondi ho già
vissuto io, dal momento che sono nato, oppure da quando ho iniziato ad essere
un uomo, e non solo un grumo di cellule che per me non sono ancora un uomo, ne
sono solo un embrione che per mille cause potrebbe finire anzitempo la sua
strada. Impossibile dirlo o calcolarlo. Nessuno può dirlo con certezza. E poi
non c’è neppure accordo su quando è iniziata la mia vita. Dal concepimento
forse? Ma la vita non è un passaggio ininterrotto di sostanza vivente ed
informazioni da un essere ad un altro, senza alcuna interruzione, da quando è
comparsa per la prima volta, in un tempo che la scienza pone ad oltre due
miliardi di anni fa, sulla nostra Terra? Ovviamente ammettendo alcune teorie
evoluzioniste e non creazioniste, e chiarendo che io propendo per le prime.
Ho alcune idee in proposito, come
tantissimi del resto, ma nulla di chiaro e definito. Anzi. Più cerco conferme
meno sicurezze trovo. E sinceramente non sopporto chi mi fornisce risposte
preconfezionate interpretando antichi testi considerati sacri, oppure
pretendendo che la scienza sappia la verità.
Nel campo della fede non entro, perché non è il mio, e chi vuol credere
può credere a ciò che vuole, non mi interessa, e nell’altro campo nessun
scienziato serio è disposto a mettere la mano sul fuoco sulla veridicità
assoluta e perenne di una sua teoria scientifica, anche se in quel momento universalmente
accettata. Io so di non sapere. E mi
basta.
Solo una donna mette la gonna,
lo scozzese mette la gonna,
lo scozzese è una donna.
Da una premessa sbagliata o imprecisa non
può che derivare una conclusione sbagliata o ingannevole o assurda. Quindi il
tempo inteso come sequenza di azioni e il tempo come eterno passaggio da
passato a futuro non sono la stessa cosa. E tutti possono aver ragione, dal
loro punto di vista, e tutti avere anche torto, se ad ascoltarli sono persone
che hanno premesse diverse al loro pensare.
I giorni, i mesi, gli anni, i secoli e i
millenni io li posso in parte vivere, o anche solo immaginare, posso mettere la
gonna e non essere né una donna né uno scozzese, e vivere molto più a lungo di
una falena, ma molto meno di una Posidonia, che forse può esistere per migliaia
di anni negli oceani e nei mari del mondo.
Due insetti su un pino stanno discutendo
della pianta sulla quale si trovano e il primo sostiene che il pino cresce.
Il secondo, serio e
convinto, risponde che non cresce per niente. Infatti, da quando è nato, lui lo ha visto sempre
uguale.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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