mercoledì 5 marzo 2014

Datemi un incipit giusto e scriverò un capolavoro


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Datemi un incipit giusto e scriverò un capolavoro, una bella storia, o almeno attirerò l’interesse per un attimo su di me

Ecco, probabilmente è vero l’almeno, non la prima parte del mio incipit. Presentarsi in modo azzeccato è parte fondamentale ma non unica di un insieme, è una bella impressione che rischia di portare a grosse delusioni se poi non c’è il resto.
Poi col tempo ci si affina, e se non si sa trovare la presentazione adatta ad un primo sguardo ci si consola puntando sui tempi lunghi, sulla costruzione metodica e seria, sul senso profondo, su altre qualità non immediate ma sicuramente importanti.
Il vero vincente tuttavia sa sempre iniziare nel modo giusto, e si prenota quindi per un secondo sguardo, una seconda lettura, un approfondimento che gli permetterà di ottenere l’effetto voluto senza sprecare la prima possibilità che gli viene offerta.
E vengo al vero senso del mio post, altrimenti mi perdo inutilmente come ho fatto sin qui.

Scena del film "Il Mago di Oz" - regia di Victor Fleming
Leggo di molti in rete che danno consigli su come avere un blog di successo, o far pubblicità alla propria attività, a vendere insomma, toccando i tasti giusti e senza commettere errori grossolani. Io non son nato venditore. Non riuscirei a vendere acqua ad un assetato, né un mobile a chi ha la casa vuota. Ammiro l’artigiano che costruisce con perizia o il falegname che conosce il suo legno, e so che senza abilità commerciali nessuno dei due potrebbe continuare la sua attività. Ma sostanzialmente sono diffidente, diciamo pure prevenuto.
Sono stato avvicinato e purtroppo anche convinto troppe volte da alcuni di questi abili venditori per non aver maturato questa sfiducia gratuita nei confronti di chi si presenta come innovatore e risolutore dei miei problemi, di chi tocca le leve dell’amicizia, di chi magnifica virtù inesistenti in persone o cose, ed ora sono sempre più refrattario. Ho iniziato a fidarmi di un numero sempre più ristretto di persone, e questo è male, lo so. 
Ma la corazza, alla fine, ha sempre le sue fessure, i suoi snodi, le sue ammaccature o i suoi punti deboli, e invariabilmente sono pronto, con ogni nuovo giorno che arriva, ad un entusiasmo o ad una illusione.

                                                                                             Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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