Guccini e Saramago hanno usato alcune parole simili, e io le ho rubate a entrambi. Neppure loro penso le abbiano usate per primi, improbabile nell’infinita variabilità dei pensieri comunicati agli altri. Le emozioni, i sentimenti, le cose che veramente contano ci rendono simili quindi mai del tutto originali, e dialogare tra noi sarebbe impensabile se non condividessimo un vocabolario comune. La torre di Babele, se mai è esistita, ha spiegato che occorre capirsi, o almeno tentare in buona fede di farlo. Io mi accontento di parole, e so che in tal modo sbaglio perché mi affido a una visione egoistica. Altri invece sanno fare, dimostrando vicinanza in modo concreto, e questo fa la differenza. Del resto amo il mare, anche se da anni non lo vedo. E il mare, notoriamente, sta tra il dire e il fare. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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